associazione medica a carattere socio-sanitario destinata alla cura e alla prevenzione
dei DISTURBI di RELAZIONE,
attraverso un programma clinico di reintegrazione
del soggetto portatore di disagio
oc. Medica N.A.Di.R.
Assoc. Medica Disturbi di Relazione
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CORSO DI EDUCAZIONE AL MOVIMENTO

condotto da Lucia Cretella (Psicologa)

Nell'ambito del programma medico rieducativo il corso di educazione al movimento, mettendo in azione il corpo, implica non solo movimento fisico, ma anche psichico (miglioramento delle proprie abilità di coordinazione, di proposizione, di espressione emotiva, riequilibrio del peso corporeo associato ad aumento del tono muscolare).
Il corso di educazione al movimento tende ad identificarsi nella cosiddetta “ginnastica funzionale”, ossia nella proposizione di un insieme di esercizi che, utilizzando il divertimento, formino la struttura del movimento corporeo (schemi motori e posturali)
Un individuo raggiunge la piena funzionalità dei propri movimenti quando l'interazione tra impulso neuro-cerebrale, movimento eseguito e spazio intorno a sé sono completamente integrati .
La GINNASTICA determina il condizionamento muscolare che rappresenta la capacità di allenare i propri muscoli ad un grado di contrazione diversa da quella normale, ottenendo una migliore risposta neuromuscolare (tono), una migliore resistenza (endurance) ed un migliore stato nutrizionale (trofismo).
La DANZA viene proposta quale mezzo per acquisire coordinazione ed armonia nei movimenti, per finalizzare la ginnastica e la fatica verso un obiettivo divertente ed aggregante all'interno del gruppo.
Lo STRETCHING rappresenta un allenamento finalizzato all'estensibilità muscolare che, sfruttando l'immobilità dell'esercizio, consente di raggiungere benefici in termini di flessibilità e prevenzione di infortuni muscolari.
Lo STRETCHING abbinato al MOVIMENTO AEROBICO tende a fare risalire il recupero sfruttando quei processi fisiologici che facilitano il regresso del senso di stanchezza dovuto alla rigidità muscolare transitoria conseguente all'allenamento.
Festa di Mezza Estate N.A.D.I.R.
Ogni anno N.A.Di.R. organizza la Festa di Mezza Estate quale appuuntamento comunitario orientato a rinforzare lo spirito che caratterizza la comunità aperta di cui si fa promotrice.

La N.A.Di.R. è un'associazione nata nel 2001 a seguito di 15 aa. di sperimentazione dell'approccio multidisciplinare ai DCA. Tale associazione nasce quale naturale evoluzione della sperimentazione stessa, dopo avere tenuto conto sia delle necessità emergenti da parte dei soggetti disagiati, sia dell'esperienza medico-psicologica acquisita, ed ha evidenziato nel contenitore associativo, sostenuto dall'azione dei volontari, uno strumento adeguato al riequilibrio dei disagi di cui si fa carico. È un'associazione retta dal volontariato ed opera in ambito sanitario allo scopo di prevenire e curare i Disturbi di Relazione (Disturbi del Comportamento Alimentare, dipendenze in genere da cibo, droghe ed alcool, depressioni secondarie, disturbi d'ansia, disturbi affettivi, attacchi di panico, disturbi della sfera sessuale, difficoltà comunicative) cercando di agire direttamente sul territorio per il territorio. La sua azione è diretta a tutta la cittadinanza sia per quanto riguarda l'utenza che il volontariato. L'Associazione N.A.Di.R. offre il proprio intervento a tutta quella fascia di popolazione esprimente disagio in ambito relazionale (sia direttamente ai portatori del disagio che alle loro famiglie) ed intende porre in essere una fitta azione di prevenzione utilizzando il canale dell'informazione e dello stimolo sociale orientate alla riattivazione del pensiero critico, elemento indispensabile all'acquisizione della libertà individuale e di gruppo


Corso di educazione al movimento
I disturbi del comportamento alimentare (DCA) negli ultimi 20 anni hanno assunto un rilievo clinico e conseguentemente sociale ragguardevoli e veramente preoccupanti sia per quanto riguarda la sintomatologia espressa e le conseguenze che possono debordare nella malattia cronica (cardiopatie, gastroenteropatie, ecc) se non nella morte.
Si parla di DCA quando si rilevano comportamenti inadeguati nei confronti del cibo, della propria immagine corporea, nel rapporto con gli altri: disequilibrii in ambito relazionale che determinano alterazioni del peso corporeo (sotto o sovrappeso), disequilibri elettrolitici, gastroenteropatie e gravi disagi psichici (depressione, pensiero ossessivo, dipendenza, isolamento sociale).
I fattori etiopatogenetici (le cause) possono essere i più svariati e molto spesso multipli, raramente ci si trova dinanzi a cause prettamente organiche (ad esempio disendocrinie), più spesso le cause vanno ricercate nell' ambito di una struttura di personalità dipendente e con scarsa autostima integrata, anzi male integrata, in un ambiente assogettato a svariati stimoli patogeni (dinamiche famigliari patogene; pregiudizi riguardanti l'aspetto corporeo, il cibo ed il conseguente rapporto con esso, l'ambiente e l'integrazione sociale).
Comunemente e, a mio avviso, erroneamente, si classificano i DCA quali malattie, ritengo, invece, che possano venire meglio inquadrati nell' ambito delle SINDROMI supportate da una vasta gamma di disagi psichici più o meno gravi dal punto di vista prognostico (a seconda della tipologia di struttura di personalità che sottende si passa da strutture di personalità inquadrabili in ambito nevrotico a disturbi di personalità di tipo bordeline, sino a debordare, più raramente, nella sfera psicotica). La sintomatologia esprimentesi attraverso un disequilibrato (sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, sia da un punto di vista metodologico) apporto di nutrienti accomuna i DCA, però la patologia, il disagio, il disequilibrio che sottendono variano da Paziente a Paziente, quindi, a mio avviso, non è possibile coniare un programma rieducativo unico e sovrapponibile per la categoria: ogni paziente va attentamente studiato e, tenendo presente, l'alterato alterato rapporto con il cibo che sfocia in alterazione del peso corporeo con tutte le conseguenze di cui si parlerà, il ptrogramma va stabilito e sperimentato volta per volta in relazione alla struttura di personalità dell' interlocutore e alle condizioni di vita e di vissuti proposti.
La sintomatologia può essere affrontata in gruppo utilizzando una serie di approcci rieducativi che riguardano
•  il rapporto con il cibo (scelta dei cibi, metodiche di preparazione, di approvigionamento, superamento del comportamento compulsivo)
•  il rapporto con il proprio corpo (studio dell' immagine corporearapportabile ad un esame di realtà al di là dei vissuti e dei pregiudizi inquinanti, acquisizione di confidenza con la propria corporeità, educazione al movimento)
•  il rapporto con le proprie emozioni (riconoscimento, accettazione, superamento dei pregiudiziriferentesi alla sfera emotiva, capacità di espressione delle proprie emozioni)
•  il raspporto con gli altri (acquisizione delle abilità atte a migliorare la comunicazione e conseguentemente la proposizione di sè, riconoscimento su base cognitiva delle proprie abilità, acquisizione di nuove abilità destinate ad elevare la propria autostima, cognizione delle dinamiche di gruppo)
Abbiamo deciso di proporre nell' ambito del programma medico-rieducativo un corso di educazione al movimento in quanto il mettere in azione il nostrto corpo implica non solo movimento fisico, ma anche psichico (miglioramento delle proprie abilità di coordinazione, de proposizione, di espressione emotiva, riequilibrio del peso corporeo associato ad aumento del tono muscolare).
Secondo il CONI le principali funzioni del movimento sono:
•  la conservazione dell' organismo
•  lo sviluppo dell' organismo stesso ed in particolare del cevello
•  l' accrescimento della quantità di informazioni per il cervello
•  l' aumento di potenziale espressivo dell' individuo come: il linguaggio, la cultura motoria, l' intelligenza motoria, l' espressività motoria
Il movimento è crescita, è un mezzo molto efficace per acquisire nuove e diverse informazioni che ci portano al miglioramento della conoscenza di noi stessi, dello spazio nel quale ci muoviamo, che intendiamo occupare e che ci circonda e che intendiamo condividere con gli altri.
Il movimento non può essere vissuto solo come sviluppo muscolare e\o mezzo per ridurre la massa grassa che tanto sembra impedirci di condurre una vita "normale", non è solo allenamento, il movimento è educazione, formazione, regolamentazione, riattivazione del nostro modo di vivere. Una vita attiva induce modificazioni e adattamenti organici che rendono più funzionale l'attività di organi ed apparati, induce modificazioni e adattamenti psichici che rendono più funzionale il nostro modo di proporci e di viverci sia nell' ambito del rapporto intrapersonale che interpersonale.
L' attività fisica stimola il sistema cardiorespiratorio e la migliore attività di cuore e polmoni fa si che gli apparati di cui fanno parte garantiscano ai muscoli e ai tessuti un maggior apporto di sangue e di ossigeno con conseguente miglioramento da parte dell' individuo di affrontare le molteplici situazioni nelle quali l' organismo viene a trovarsi nell' ambito della quotidianità.
Questo miglioramento determina innumerevoli facilitazioni: minor fatica nel fare le cose più banali, possibilità di affrontare attività fin al momento considerate fuori dalla portata individuale e conseguente acquisizione di nuove abilità, maggiore autostima, maggiore adattamento all' ambiente circostante, minori difficoltà di proposizione.
L'esercizio aerobico (ossia la presenza costante di ossigeno come fonte di energia primaria) quale si svolge nella corsa, nell' andare in bicicletta, nella danza, nella ginnastica a corpoi libero, permette di compiere uno sforzo per lungo tempo e utilizza come principale fonte energetica i grassi, con l' ausilio dell' ossigeno, producono l' energia per il lavoro muscolare.
Questo tipo di allenamento produce dei benefici che consentono all' organismo di ridurre il rischio di malattie cardiovascolari (ipertensione, infarto del miocardio, ipercolesterolemia), di prevenire e\o curare il sovrappeso e l' obesità, di ridurre sintomatologie correlabile alla malgestione dell' ansia (insonnia, tachicardia da ansia, cefalea tensionale, ipersudorazione e tutta la gamma sintomatologica correabile ad aumento di produzione di adrenalina).
I benefici conseguenti all'allenamento aerobico:
•  riduzione della pressione sanguigna con abbassamento della frequenza cardiaca
•  aumento del volume del cuore e della gittata cardiaca
•  maggior afflusso di sangue ai capillari e ai tessuti muscolari con aumento del volume totale del sangue
•  aumento della capacità vitale e del consumo di ossigeno
•  diminuzione del deposito di grassi
•  diminuzione del colesterolo totale con aumento della frazione HDL (il cosidetto colesterolo buono legato a proteine ad alta densità)
•  diminuzione dell'ansia, delle tensioni e delle conseguenze dello stress che inquina la vita di tutti noi
•  riduzione delle cardiopatie
Il corso di educazione al movimento tende ad intensificarsi nella cosidetta "ginnastica funzionale", ossia nella proposizione di un insieme di esercizi che, utilizzando il divertimento, formino la struttura del movimento corporeo (schemi motori e posturali): camminare, correre, saltare, afferrare, rotolare, arrampicarsi, strisciare e che diano informazioni quali: ergere, flettere, piegare, inclinare e circondurre.
Un individuo raggiunge la piena funzionalità dei propri movimenti quando l' interazione tra impulso neuro-cerebrale, movimento eseguito e spazie intorno a sè sono completamente integrati.
Le funzioni principali che devono essere sviluppate sono:
•  la strutturazione dello schema corporeo
•  l' acquisizione ed il controllo dell' equilibrio(statico, statico-dinamico e dinamico)
•  la coordinazione senso-motoria
•  il controllo della respirazione (la respirazione è molto importante per la nostra salute in quanto si apporta ossigeno al nostro corpo e si espellono sostanze tossiche prodotte. Sia il corpo che la mente, per ben funzionare, hanno bisogno di ossigeno. Purtroppo la maggior parte di noi utilizza soltanto 1\3 delle reali capacità respiratorie a disposizione)
•  la capacità di rilassamento psichico e corporeo
•  il controllo posturale
•  la coordinazione dinamica
La ginnastica determina il condizionamento muscolare che rappresenta la capacità di allenare i propri muscoli ad un grado di contrazione diversa da quella normale, ottenendo una migliore risposta neuromuscolare (tono), una miglior resistenza (endurance) ed un miglior stato nutrizionale (trofismo).
Lo stretching rappresenta un allenamento finalizzato all' estensibilità muscolare che, sfruttando l' immobilità dell' esercizio, consente di raggiungere benefici in termini di flessibilità e prevenzione di infortuni muscolari.
Nell' ambito dello strtching il riflesso da stiramento (un muscolo se allungato si oppone all' eccessivo allungamento contraendosi) rappresenta un ostacolo fisiologico al raggiungimento di un elevato grado d' allungamento delle fibre muscolari.
Lo stretching va eseguito sempre a "caldo", ossia dopo un appropriato lavoro muscolare di riscaldamento; porta ad assumere la corretta posizione in maniera lenta e progressiva sino al raggiungimento della sensazione di progressiva tensione (mai dolore) nella muscolatura sottoposta ad allungamento, posizione che deve essere mantenuta per almeno 20-30 secondi con ritorno lento allo stato di riposo.
Lo stretching abbinato al movimento aerobico tende a fare risalire il recupero sfruttando quei processi fisiologici che facilitano il regresso del senso di stanchezza dovuto alla rigidità muscolare transitoria conseguente all' allungamento.
La danza viene proposta quale mezzo per acquisire coordinazione ed armonia nei movimenti, per finalizzare la ginnastica e la fatica verso un obbiettivo divertente ed aggregante all' interno del gruppo.
Per ogni allievo verrà allestita una scheda di valutazione costantemente aggiornata dall' insegnante e supervisione in sede di incontro di staff medico-psicologico; la scheda prenderà in considerazione 3 filoni principali:
A) Relazione con il proprio corpo
•  rapporto con le parti del corpo più strettamente connesse al concetto di femminilità; (bacino, glutei, seno) attraverso l' autopalpazione (statica e in movimento)
•  valutazione del grado di difficoltà nell' azione di toccamento del proprio corpo durante gli esercizi;
•  espressione corporea delle emozioni (capacità di esprimere le proprie emozioni attraverso il movimento e la mimica sia libero che guidato)
•  rapporto con la propria immagine riflessa allo specchio
•  rapporto con la musica (armonia nei movimenti, coordinazione corporea, sensibilità musicale)
•  utilizzo dello spazio a disposizione (libero e guidato)
B) Relazione con gli altri
•  capacità di condividere lo spazio con gli altri
•  coordinazione dei propri movimenti in relazione al movimento altrui
•  difficoltà nell' approccio al corpo altrui
C) Relazione con gli attrezzi
•  rapporto con la sbarra
•  rapporto con le clavette
•  rapporto con gli elastici
Gli attrezzi che vengono utilizzati rappresentano esclusivamente un ausilio al corpo per permettere un affinamento degli esercizi proposti, l' attrezzistica meccanica non viene contemplata in quanto, a nostro avviso, rischia di allontanare dalla cognizione delle reali possibilità intrinseche nel nostro corpo.
Accanto all' insegnante di educazione al movimento vi sono 2 figure mediche che possono intervenire a valutazione dell' attività cardiologica (ECG di controllo + visita cardiologica) e muscolare ed osteoarticolare in senso stretto (fisiatria).
In alcuni casi si propone a supporto dell' attività fisica una terapia fisioterapica che, oltre a migliorare le condizioni dell' apparato muscolare ed osteoarticolare, induce una maggiore consapevolezza del proprio corpo e della propensione all' approccio manuale diretto.
Luisa Barbieri

 

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