via Decumana, 50/F-

40133 Bologna

Tel. 051 381829 / 347 0617840

Fax: 051 3370212

skype: pmnadir

segreterianadir@medicanadir.it

Assoc. Medica Disturbi di Relazione

"associazione a carattere socio-sanitario  destinata  alla cura e alla prevenzione dei Disturbi del Comportamento alimentare (anoressia, bulimia, obesità), inquadrabili nei Disturbi di Relazione, attraverso un'azione diretta sul territorio nazionale con allargamento nel Sud del Mondo attraverso missioni di interscambio "

 

presentazione_rivista

13 >>> pag. 14 <<<< 15

Sulla relazione


di A.Rita Pierantozzi

 

Da un vecchio e polveroso Zingarelli: “RELAZIONE, rapporto o legame di natura economica, affettiva e sim. tra persone”.
Semplice. Chiaro. Cosa c'è di più semplice di una relazione?
Ne instauriamo di continuo. Se seguiamo in maniera rigida il dizionario, si può tranquillamente concludere che qualsiasi rapporto o legame con qualunque persona, possa di conseguenza essere definito relazione.
Ne consegue che abbiamo miriadi di relazioni: con il giornalaio o il salumiere, con il nostro/a partner, con gli amici, i colleghi, la famiglia di origine e via di questo passo.
Abbiamo relazioni con il tecnico del gas e con l'insegnante di yoga, con il benzinaio ed il cameriere che ci porta il caffè nel nostro bar preferito.
Peccato che la definizione di cui sopra limiti i soggetti della relazione alla razza umana.
Io sarei un po' più indulgente con i nostri animali domestici e allargherei il campo anche ai deliziosi compagni a quattro/due ( o quante ne ha) zampe che condividono la nostra vita.
Insomma, una faticaccia. L'impegno si moltiplica esponenzialmente se facciamo lavori cosiddetti “a rischio di relazione”, ovvero siamo rappresentanti di commercio, insegnanti (difficilissimo: circa venti relazioni per ogni classe di alunni!) o addirittura addetti alla ricezione in un albergo.
Ma cos'è in realtà una relazione? Davvero vogliamo credere che abbia ragione il dizionario e ridurre ogni nostro rapporto umano su un unico livello di importanza?
La comunicazione umana è troppo ricca di elementi soggettivi per essere soddisfatta da una così arida limitazione.
Per quanto sia corretta la definizione letterale, penso che il discorso vada ampliato e adeguato, vada adattato alle infinite possibilità che nascono quando due esseri umani si incontrano.
Per essere definita tale una relazione deve essere basata sullo scambio.
Relazionarsi con qualcuno vuol dire porsi in una condizione di dialogo: ovvero nella condizione di poter parlare nonché di poter ascoltare agevolmente il nostro interlocutore. E' inoltre necessario che esista fra noi due lo spazio per ascoltare le nostre voci, senza confonderle e sovrapporle.
La simbiosi tra due soggetti, ovvero due soggetti sovrapposti che non sanno più distinguere
un'identità dall'altra, è la negazione stessa del concetto di comunicazione e quindi tra i due la relazione non esiste.
La relazione quindi non esiste senza comunicazione.
Il vero piacere nel vivere un rapporto nasce quando si sa apprezzare istintivamente una relazione libera, senza obbligo alcuno se non quello del piacere dello stare insieme e del rispetto reciproco, nonché la voglia ed il coraggio di rischiare senza preoccuparsi del risultato.
Esclusi per definizione: la voglia di manipolazione e il bisogno di controllo.
Se ci poniamo in una simile condizione di spirito, se riusciamo ad avvicinarci a quanto detto rispetto ad un'umana e stabile relazione, sapremo godere appieno dell'infinito godimento dato da una forte empatia con questa o quella persona.
Avere un'unica relazione di questo tipo può essere addirittura più faticoso della galassia di microrelazioni suddette ma ci può offrire infinite possibilità di crescita ed evoluzione personale.
Tenendoci lontani dal concetto di simbiosi potremmo mantenere una più forte identità ed una più alta consapevolezza di noi stessi.
Rifiutare la manipolazione ci concede di poter essere soggetti liberi ed infine, non aver bisogno di controllare ciò che accade, dimostra che non abbiamo paura di ciò che può accadere.
Identità forte, fiducia in noi stessi in quanto soggetti liberi ed impavidi, capacità di mantenersi in posizione di ascolto. Questo vuol dire essere gli interlocutori ideali in qualsiasi tipo di rapporto.
Abbiamo già detto che può essere faticoso, a volte non si arriva alla consapevolezza di questi pochi concetti in tutta un'esistenza.
Ma la ricerca stessa di questo fragile equilibrio porta verso il miglioramento della nostra qualità di vita e del nostro concetto di autostima.
Soprattutto ci aiuta ad apprezzare l'infinita varietà di sfumature presenti nell'umano essere, senza lasciarci spaventare.
Potremmo scrivere una nuova definizione e proporla, insieme a quella generica già data, alla prossima edizione dello Zingarelli:
“RELAZIONE , legame affettivo tra due o più persone basato sullo scambio e sull'ascolto reciproco, corretto da un'adeguata distanza tra i soggetti stessi, senza obbligo alcuno se non quello del piacere dello stare insieme”.

13 >>> pag. 14 <<<< 15

presentazione_rivista
.

pmnadir

About Us | Site Map | Privacy Policy | Contact Us | ©2003 Company Name