associazione medica a carattere socio-sanitario destinata alla cura e alla prevenzione
dei DISTURBI di RELAZIONE,
attraverso un programma clinico di reintegrazione
del soggetto portatore di disagio
oc. Medica N.A.Di.R.
Assoc. Medica Disturbi di Relazione
Tel. 347 0617840
skype: pmnadir
 
segreterianadir@medicanadir.it
REDAZIONE di BOLOGNA
di ARCOIRIS TV
La televisione indipendente
della gente, per la gente
N.A.Di.R. informa

 

integrazione interculturale_presentazione

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Mustapha N'Dao

"La nostra storia ci insegna che da quando il mondo è mondo l'uomo si è sempre mosso...". Inizia così l'incontro con Mustapha N'Dao, noto musicista africano, oggi clandestino nel nostro paese. Dall'ascesa musicale del suo gruppo in Senegal alla chiamata in Italia, passando per la fine del permesso di soggiorno, la clandestinità, una denuncia per diffusione gratuita dei propri cd musicali senza timbro S.I.A.E. e la realtà dura da invisibile cui è sottoposto insieme ai tanti suoi "fratelli". Esce da questo ritratto un uomo straordinario, capace di lanciare messaggi universali di cambiamento e solidarietà, cui sarà difficile rimanere indifferenti.

" La prima ricchezza è la generosità... la prima povertà è l'ignoranza "
Mustapha N'Dao


Azione 5 – Salute & Informazione
Obiettivo:
•  attuare azioni sperimentali per favorire la conoscenza reciproca e l'aumento delle competenze e conoscenze dei volontari;
•  coinvolgere in attività di volontariato persone migranti;
•  creare una serie di laboratori che possano continuare autonomamente in seguito.
La formazione si compone in due unità distinte inserite in 3 cicli, il 3° ciclo sarà la riedizione del 1° condotto dalle persone formate dal 2° ciclo, in modo da instaurare un “ciclo virtuoso”.
1° ciclo: Creazione di un laboratorio esperienziale destinato a tutti i cittadini (migranti e nativi); disomogeneo per: cultura, religione, luogo di nascita ed omogeneo per espressione di disagio derivante dalle dinamiche del sociale distoniche ad una buona qualità di vita. Il disagio va dall'espressione di disequilibrio psico-fisico alla ipersensibilizzazione cui consegue malessere. Il gruppo verrà condotto da tecnici in grado di favorire l'interazione interpersonale, utilizzando passaggi di conoscenze reciproche, superamento di dinamiche gruppali devianti e induttrici di malessere, attraverso tecniche psicologiche favorenti un'adeguata interazione gruppale, il tutto per passare e veicolare una serie di informazioni attraverso l'esperienza diretta nel gruppo.
N° incontri = 5 di 2 ore ciascuno condotto da due operatori tecnici (medico e psicologo)
 
2° ciclo: Creazione di un gruppo di formazione per i soggetti ritenuti idonei uscenti dal primo ciclo e per coloro che intendono operare nell'ambito delle strutture destinate all'accoglienza (operatori, volontari). Il gruppo sarà disomogeneo per: cultura, religione, luogo di nascita ed omogeneo per obiettivo: formazione di operatori in grado di interagire adeguatamente con la realtà migrante e con l'accoglienza del territorio, capaci di interagire al di là di pregiudizi e paure indotte.
N° incontri: 8 di 2 ore ciascuno condotto da due operatori tecnici (medico e psicologo)
3° ciclo: il 3° ciclo sarà la riedizione del 1° condotto dalle persone formate dal 2° ciclo.
Destinatari:
Laboratorio esperienziale : migranti e nativi esprimenti il disagio relazionale che deriva dal sociale, operatori e/o aspiranti volontari sensibili alla problematica.
Gruppo di formazione: operatori e volontari orientati ad interagire nell'ambito delle strutture destinate all'accoglienza.
Modalità di erogazione:
1° CICLO - L aboratorio esperienziale , inteso come composto da tutte le persone, migranti e non, che si rivolgono ai Centri (messi in rete dal progetto in questione) a superamento del malessere variamente espresso derivante dalla condizione sociale creata dal fenomeno migratorio e per avere aiuti e informazioni generali sui servizi offerti dalla nostra Città.
2° CICLO - G ruppo di formazione , inteso come il gruppo che usufruisce del percorso di formazione allo scopo di interagire adeguatamente con la realtà migrante e con l'accoglienza del territorio, capaci di interagire al di là di pregiudizi e paure indotte, con acquisizione delle informazioni utili da offrire all'utenza. Vi è la possibilità che queste persone debitamente preparate possano a loro volta condurre successivi laboratori esperienziale.
Prodotti:
Produzione una modalità di formazione autoalimenta.
Produzione di schede divulgative in ambito sanitario.
Produzione di materiale video divulgativo destinato alle realtà che operano nel settore e alla cittadinanza tutta (azione di diffusione, internet e satellite, oltre che proiezioni con annessi dibattiti – seminario finale).
Produzione di articoli divulgativi a tema destinati alle realtà che operano nel settore e alla cittadinanza tutta (possibile distribuzione a mezzo della rivista Mediconadir già riconosciuta dall'OdG Emilia-Romagna).
Risultati attesi:
Miglioramento delle condizioni di vita sul territorio con abbattimento di pregiudizi e paure fuorvianti e stimolanti malessere sociale ed individuale. Possibilità di creare un nuovo approccio formativo aperto sia ai migranti che entreranno così nella fase progettuale ed operativa, come ai nativi. Il tutto tramite la creazione e lo sviluppo dei 2 gruppi, oltre al possibile materiale divulgativo derivante dall'operazione di cui sopra.
Ruolo del volontariato:
Montaggio delle videoriprese.
Approntamento rivista.
Accoglienza ed organizzazione della sala destinata alla formazione.
Divulgazione a mezzo seminari, proiezioni e dibattiti: preparazione, organizzazione, pubblicizzazione.


L'obiettivo primario deve essere quello di formare un gruppo eterogeneo (luogo di nascita, cultura di appartenenza, religione, lingua) di individui (immigrati e nativi) seguendo quelle che sono le dinamiche relazionali e psicologiche di costituzione e consolidamento di un gruppo di lavoro .
•  La presenza di due operatori con competenze differenti ma integrate ed ampiamente sperimentate in relazione all'obiettivo suesposto svolgono il ruolo di:
•  il medico-rieducatore ha il compito di passare conoscenze sia in ambito strettamente sanitario che in ambito sociologico al fine di fornire il materiale al gruppo che viene elaborato con tecniche e metodologie gruppo-analitiche. Inoltre riveste il ruolo di facilitatore in quanto fornitore di forti stimoli orientabili alla costruzione e consolidamento del gruppo.
•  lo psicoterapeuta con formazione gruppo-analitica ha il compito di agevolare, osservare ed interagire nella dinamica gruppale composta dalle singole individualità che interagiscono per favorire ed indirizzare i vissuti, l'elaborazione delle esperienze ed i relativi confronti e messa in discussione per realizzare una formazione adeguata ai singoli e al gruppo
I due formatori, appartenendo a sessi diversi, svolgono l'importante ruolo cementate delle figure genitoriali dotate di autorevolezze e al contempo di accoglienza destinata anche a muovere l'emotività dei singoli e del gruppo nell'insieme. La proposizione dei due tecnici si differenzia nettamente in quanto, sovrapponendo alle figure parentali per chiarezza nell'esposizione, da un lato la figura del rieducatore medico svolgendo il ruolo materno tende a dare l'impressione della maggior accoglienza e permissività, contribuendo a superare le difficoltà di proposizione (maternage), dall'altro la figura dello psicoterapeuta, maschile, viene proposta in termini di maggiore autorevolezza e propositore di regole. Si parla delle regole che andranno a costruire le fondamenta del gruppo.
L'ambientazione dei gruppi sarà proposta con la metodologia del circle-time in maniera da non imporre un setting gruppale accademico e rigido, ma bensì per favorire l'interscambio.
Ogni incontro si porrà un obiettivo che verrà proposto quale input iniziale (materiale cartaceo, slides, brevi filmati). Il gruppo reagirà allo stimolo e verrà indirizzato affinché ciò che agisce da ostacolo all'integrazione si possa superare.
All'interno del gruppo potranno essere utilizzati lavori in sottogruppi e role-playing.
La cadenza degli incontri sarà di 2 settimane durante le quali i partecipanti saranno invitati attraverso gli stimoli derivanti dal gruppo, a sviluppare l'argomentazione proposta
1° gruppo “ Laboratorio esperienziale” obiettivi singoli incontri (n°5):
  1. si creano le basi del gruppo in divenire attraverso il primo passo che è la conoscenza reciproca. CONOSCIAMOCI : il superamento dei PREGIUDIZI – cosa sono i pregiudizi ? quali sono ? come superarli ?
  2. IL CONTESTO SOCIALE : scambio di esperienze ad arricchimento. Da cosa è supportato il contesto sociale nel quale viviamo ? quali valori lo sostengono ? quali valori si sono persi? comparazione tra i diversi contesti sociali
  3. la SALUTE PSICO-FISICA : passaggio di conoscenze seguendo le indicazioni dell'OMS, salute quale risorsa del sociale, legame tra salute e benessere individuale e sociale. Cenni in riferimento al come muoversi all'interno della SSN
  4. le ASPETTATIVE : comparazione tra le aspettative-desideri dei migranti e dei nativi
  5. AUTOVALUTAZIONE DEL GRUPPO IN RIFERIMENTO AL GRUPPO : riflessione ed elaborazione in gruppo dell'esperienza fatta insieme
Verrà proposta la rielaborazione individuale di ogni singolo gruppo a mezzo scrittura
2° gruppo “ G ruppo di formazione ” obiettivi singoli incontri (n°8):
  1. presentazione dei partecipanti e motivazioni e aspettative che li hanno spinti ad entrare nel gruppo di formazione – Creazione del GRUPPO DI LAVORO
  2. INDIVIDUALITA' e GRUPPALITA' : come creare e mantenere attivo un gruppo di lavoro
  3. SANITA ': accesso ai servizi
  4. SANITA' : elementare approccio alle malattie coinvolte nel processo migratorio
  5. ASPETTI PSICOLOGICI DELL'IMMIGRATO e DEL NATIVO
  6. INFORMAZIONE e COMUNICAZIONE
  7. AUTOVALUTAZIONE DEL GRUPPO IN RIFERIMENTO AL GRUPPO - ROLE PLAYING: creazione del gruppo LABORATORIO ESPERIENZIALE
  8. ROLE PLAYING : emerge una problematica nel gruppo (2 fazioni i lotta), come affrontarla? – riflessione e condivisione sulla chiusura del gruppo di lavoro
Verrà richiesta la rielaborazione individuale di ogni singolo gruppo a mezzo scrittura
All'8° incontro i singoli partecipanti al corso dovranno consegnare una relazione inerente il lavoro svolto, la relazione e la capacità di interagire, oltre alla effettiva partecipatività del singolo sarà sottoposta a valutazione da parte dei docenti che determinerà chi sarà in grado di affrontare il 3° ciclo, ossia la conduzione del laboratorio esperienziale
Visto che gli incontri sono pochi e lo stesso vale per il n° chiuso di partecipanti (max 12 persone), non si ammettono assenze a meno che non vi sia un giustificato motivo documentato.
 
 
La società italiana vede una presenza sempre più numerosa di persone migranti provenienti da diverse culture sia europee (in particolare paesi dell'Est) che extraeuropee. Si tratta oramai di una presenza stabile testimoniata da un costante processo di ricongiunzione familiare che vede così crescere il numero delle presenza femminile che sfiora così il 47% del totale.
Si tratta di soggetti a forte rischio di esclusione sociale soprattutto a causa di ostacoli di natura linguistica, sociale e culturale.
In questo contesto il laboratorio vuole contribuire, nelle sue possibilità , alla rimozione di parte di tali ostacoli proponendo una serie di attività che comprendono l'apprendimento basilare della lingua italiana (alfabetizzazione linguistica per adulti), lo studio comparato delle leggi, usi e costumi italiani, l'alfabetizzazione informatica.
I nativi devono essere a loro volta coinvolti nel processo di confronto-interscambio per conoscere le diverse culture che sono venute a insediarsi nel territorio locale.
Per questo motivo il laboratorio esperienziale vuole coinvolgere anche ai nativi in virtù del principio cui tiene fede: crescita comune nel sociale destinata alla conquista del multiculturalismo.

 

Il progetto si pone l'obiettivo generale di rafforzare il processo di integrazione e inclusione di persone migranti nella società italiana.
Tale processo è ostacolato, tra gli altri, dalla barriera linguistica e dalla mancata conoscenza delle leggi e della cultura del paese in cui il/la migrante ha stabilito la sua nuova residenza, oltre che dal vissuto di inferiorit à dominante la cultura e dei nativi e dei migranti e dalla mancata conoscenza delle culture migranti da parte della popolazione nativa
Obiettivi specifici del progetto sono quindi la realizzazione di tre percorsi relativi a:
•  acquisizione delle conoscenza delle leggi, degli usi e costumi vigenti in Italia da parte delle persone migranti;
•  il confronto di tali leggi, usi e costumi italiani con quelle del paese di origine;
•  la conoscenza e/o il perfezionamento della lingua italiana – interscambio linguistico;
•  l 'acquisizione di abilità informatiche di base; uso di internet
•  allargamento del ventaglio informativo destinato all 'abbattimento dei pregiudizi
•  responsabilizzazione e partecipativit à secondo le leggi dell 'empowerment associato a mainstreaming
 
 
I gruppi sono supervisionati dagli operatori di N.A.Di.R per la gestione delle relative dinamiche. La metodologia utilizzata in tutti i percorsi, in particolare quelli di formazione interculturale e linguistico, è di confronto e comparazione tra leggi, usi, costumi e lingua italiana e quella dei paesi di origine dei/delle partecipanti. La comparazione è, a nostro avviso, indispensabile affinché si sviluppi una maggiore consapevolezza di ciò che in Italia risulta essere un modo di vivere supportato da un sistema legislativo oltre che da una ricca cultura sociale, inoltre l'esperienza-relazione comparata basata sull'interscambio rappresenta una sorgente di ricchezza sociale ed individuale tale da promuovere quel processo di cambiamento che auspichiamo al fine di creare una comunità sociale competente che riesca a superare il muro dei pregiudizi.
Il progetto di N.A.Di.R. rientra in un progetto di rete facente capo al Tavolo dell'immigrazione di VolaBo >>>>

 

INCONTRO TRA DONNE: col velo, senza velo …. DONNE!!

di Luisa Barbieri
Nell'ambito della 3° giornata ecumenica dedicata al Dialogo cristiano-islamico l'Associazione N.A.Di.R. ha organizzato un incontro tra donne islamiche, cristiane e laiche con l'obiettivo di aprire un canale di comunicazione interculturale orientato a superare i pregiudizi dettati dalla mancanza di conoscenza.
L'incontro ha voluto esprimersi attraverso una spontanea aggregazione intorno ad un tavolo all'ora del the, accompagnando il rituale con chiacchiere e dolcetti, in maniera tale da non dargli la sembianza del seminario o dell'incontro accademico. Tutte noi ci siamo sentite protagoniste, tutte noi abbiamo cercato di portare spontaneamente l'entusiasmo che sempre accompagna l'incontro con realtà diverse e quindi ricche di stimoli.
Nemmeno un momento di disagio, di imbarazzo o di diffidenza ha inquinato il pomeriggio, è nettamente prevalsa la voglia inesaurita di conoscerci, confrontarci e renderci conto sino in fondo di quanto le differenze siano effimere e soprattutto indotte.
Un inno alla femminilità: un superamento di ciò che il contesto occidentale vuole definire strumento vessatorio ed antifemminile quale è il velo, ma che nulla ha a che spartire con l'imposizione o la coartazione dell'espressione della femminilità.
Un ritorno alle nostre origini: i ricordi delle nonne o delle mamme che portavano rigorosamente foulard e/o veli di pizzo a sostegno della loro dignità e della loro femminilità, oltre che del rispetto rigoroso nei confronti dei luoghi sacri.
Le risate e la complicità che, lasciatecelo dire, solo le donne sanno agire in maniera così totale, hanno prevalso su tutto ciò che l'élite di potere vuole inculcarci.
Ci siamo sentite unite in un progetto di conoscenza che vuole proseguire nel tempo e che vuole allargarsi sino a comprendere il maggior numero di donne possibile. Un progetto che vuole affrontare uno ad uno quelli che noi percepiamo come pregiudizi paralizzanti e quelli che sono i valori nei quali crediamo, valori che sostengono la nostra quotidianità, il nostro essere donne nel mondo occidentale come nel mondo islamico.
Abbiamo creduto di essere fautrici di una piccola-grande “rivoluzione” dando valore a questo nostro incontro nel senso della conquista di un cambiamento teso all'integrazione, alla conoscenza, con la certezza (malgrado tanti politicanti e/o pseudotali continuino a negarne l'importanza, anzi a contrastare con tesi di spessore talmente inesistente da non potere neppure essere considerate) che solo il dialogo, la conoscenza reciproca, l'abbattimento delle paure indotte possa rappresentare l'embrione della pace tra i popoli nel rispetto delle singole culture e tradizioni.
È stata creata una frattura tra occidente e medio oriente e noi non abbiamo nessuna intenzione di cadere nelle sue viscere, vorremmo, invece, tentare di colmare il divario che un'élite di potere miope e manipolativa insiste nel tentativo di allontanare sino a creare disprezzo, competizione, aggressività ed odio transculturale.
Il fatto che l'evoluzione del genere umano non possa passare attraverso l'utilizzo della violenza, quale strumento orientato a creare i presupposti di un equilibrio globale incentrato sui diritti civili dell'essere umano, direi che oramai è indubbio. La domanda che ci siamo poste è: “In che modo possiamo contrastare un potere perverso quale è quello che domina il mondo ? quanto siamo piccole ed insignificanti rispetto alle angherie alle quali costantemente ci sentiamo sottoposte ? quanto e come la nostra voce, i nostri ideali potranno essere considerati ?”
La risposta crediamo possa essere riassunta in una parola: “Fede”.
La fede in un Dio, la fede nelle potenzialità costruttive umane, la fede supportata dalla netta coscienza del valore nella base di questa “piramide faraonica”, che con la sua sommità tende ad oscurare il mondo.
Sono profondamente convinta che solo con la cognizione di potere contare sulla forza della goccia del mare, quale parte integrante ed imprescindibile dal flusso della marea, dall'onda che tutto può spostare rientrando, attraverso il suo moto, nel mare, si possa dare il giusto valore ai nostri piccoli-grandi sforzi.
In Africa si dice che “il tanto-tanto sta nel poco-poco”: noi siamo quel poco-poco … noi siamo quel tanto-tanto … se lo crediamo!!!
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