associazione medica a carattere socio-sanitario destinata alla cura e alla prevenzione
dei DISTURBI di RELAZIONE,
attraverso un programma clinico di reintegrazione
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Luca Rosini presenta in anteprima il suo film "Souvenir Srebrenica"
N.A.Di.R. informa : la Cineteca di Bologna presenta in anteprima il film di Luca Rosini e Roberta Biagiarelli "Souvenir Srebrenica" . Il film è stato interamente girato a Srebrenica nel luglio del 2005. Le scene sono state ambientate nella fabbrica delle batterie di Potocari, ex base dei caschi blu dell'ONU, luogo dove si è consumata la pulizia etnica. È un film inchiesta sul genocidio bosniaco: Bosnia Erzegovina, 11 luglio 1995. Le truppe serbo-bosniache del generale Ratko Mladic espugnano Srebrenica, enclave musulmana tenuta sotto assedio per tre anni. Ne segue il più grave genocidio compiuto in Europa dopo la fine della seconda guerra mondiale: in pochi giorni più di 9000 uomini vengono trucidati e sepolti in fosse comuni.
Il film è stato finanziato da: Regione Emilia Romagna, Regione Marche, Tracce di Teatro d'Autore
Partners: Cineteca di Bologna. Comune di Polverigi, Amnesty International, ICS - Sarajevo, Arci - Marche
Donne in Nero: il genocidio di Srebrenica
Dodici anni fa il genocidio di Srebrenica, le donne di Srebrenica e le Donne in Nero di Belgrado, da una prospettiva di genere si confrontano con il passato e costruiscono un futuro basato sul riconoscimento della responsabilità, sulla verità, la giustizia e la riparazione .
Il genocidio di Srebrenica è stato uno dei massacri più gravi che sia stato perpetrato in Europa, nel continente pacificato , a poche centinaia di chilometri dal nostro paese e sotto gli occhi distratti ma poi non tanto, dei militari olandesi che in rappresentanza dell'ONU dovevano difendere la popolazione di Srebrenica. Si dice che il generale olandese si congratulò con il generale Mladic per l'efficienza con cui le operazioni erano state condotte, una pulizia etnica condotta secondo un piano preciso in cui la quasi totalità della popolazione maschile venne uccisa nel giro di pochi giorni, le donne stuprate e in alcuni casi uccise; molte di loro non hanno avuto la forza di tornare, altre vivono ancora in campi profughi, quelle che sono tornate portano avanti un lavoro coraggioso di ricerca dei resti delle vittime, con l'aiuto di equipe di esperti che aiutano a condurre il processo di identificazione, altre lottano per il riconoscimento del genocidio di cui la Serbia di Milosevic è responsabile, lottano perché sia dato un nome e un volto agli scomparsi, perché sia riconosciuto uno status speciale a Srebrenica mentre l'ingerenza della Repubblica Srpska è ancora pesante e capita spesso di incontrare per strada alcuni dei massacratori. Sono ancora liberi di circolare e considerati in Serbia eroi insieme a tutti gli altri che hanno portato avanti questa sporca guerra. E' nato in questa realtà un rapporto particolare fra le Donne in Nero di Belgrado e le Donne di Srebrenica là organizzate in un'associazione, a partire dalla richiesta di perdono da parte delle donne di Belgrado per il dolore che è stato causato anche in loro nome in quanto serbe, una richiesta di perdono che ha significato schierarsi accanto a queste donne in solidarietà e sorellanza, assisterle nei processi che continuamente si svolgono sia all'Aja che a Belgrado presso i tribunali per i Diritti Umani, sostenere le loro lotte e cercare di far sì che non si continui soltanto a parlare in loro nome ma si agisca per dare loro più forza e possibilità di rendersi protagoniste del processo di superamento del ruolo di vittime da loro rifiutato, di ricerca di un senso per la loro vita, per la ricostruzione di relazioni sociali che siano basate su verità, giustizia e riparazione.
Di questo si è discusso nell'iniziativa del 4 giugno organizzata dalle Donne in Nero di Bologna con la presenza di Nura Begovic delle Donne di Srebrenica, di Stasa Zajovic e Jasmina Tesanovic delle Donne in Nero di Belgrado.
Realizzato da Arcoiris Bologna
Visita il sito www.donneinnero.it

 

 

Intervento della Senatrice Franca Rame
nella seduta n° 130 del 27 Marzo 2007.

Intervento della senatrice Franca Rame a seguito della discussione del disegno di legge: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 Gennaio 2007, n.4, recante proroga della partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali.
Nel suo discorso, Franca Rame chiede una legge europea capace di condannare gli utilizzatori di armi inquinanti a pagare i danni alle vittime delle guerre. e chiude chiedendo la liberazione del manager di Emergency e del traduttore Afghano di Daniele Mastrogiacomo.

Visita il sito: www.francarame.it

Exa 2007 - Armi nel carrello della spesa

Editoriale di Missione Oggi – Mosaico di Pace – Nigrizia - Unimondo.

Pensavate di aver visto e sentito di tutto su Exa, la Fiera delle armi di Brescia? Bambini che entrano tranquillamente accompagnati dai genitori e – altrettanto tranquillamente – possono impugnare una pistola e prendere la mira? Snipers e fucili per cecchini puntualmente camuffati come "armi sportive" perché una nota degli organizzatori proibiva agli espositori di usare certi termini per timore delle contestazioni? Coltelli e machete adottati dalle migliori "agenzie di sicurezza" (eserciti mercenari) nelle guerre in Africa? Beh, non avevate visto ancora nulla.
L'edizione 2007 di Exa, "Fiera internazionale delle armi sportive, security e outdoor" che si terrà a Brescia dal 14 al 17 aprile annuncia infatti due strabilianti novità: "D-Fence" e "Area Shop".
Interviste a Giorgio Beretta (caporedattore di Unimondo.org), Don Fabio Corazzina (Pax Christi Italia) e Nicola Colasuonno (direttore della rivista Missione Oggi).
Visita il sito: www.disarmo.org
Visita il sito: www.retelilliput.org

 

 

 

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