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Assoc. Medica Disturbi di Relazione

"associazione a carattere socio-sanitario  destinata  alla cura e alla prevenzione dei Disturbi del Comportamento alimentare (anoressia, bulimia, obesità), inquadrabili nei Disturbi di Relazione, attraverso un'azione diretta sul territorio nazionale con allargamento nel Sud del Mondo attraverso missioni di interscambio "

 

 

L'incontrovertibile verità di Gawronski

di Abu Yasin Merighi

12/09/06

Una lieve smagliatura nel palinsesto blindato dell'11 settembre, una piccola crepa nell'impalcatura di baggianate che i media sono soliti proporre in quella fatidica data al grande pubblico ( tra l'altro con l'insopportabile contorno di una retorica nauseante tipica del mondo dello spettacolo a stelle e strisce ), ma il fatto di vedere insieme in una stessa trasmissione Maurizio Blondet e Giulietto Chiesa non è certo cosa di poco conto, specie di questi tempi: si contrapponevano ad essi l'inquietante euro-parlamentare Jas Gawronski e il rappresentante di CNN Italia Alessio Vinci.

Un'abile regia televisiva ha proposto in apertura alcuni documenti ( anche inediti ) a favore delle tesi che confutano la versione ufficiale di quanto accaduto in quella giornata, lasciando la chiusura alle posizioni autorizzate dall'amministrazione Cheney.

Verosimilmente, tra gli intenti della trasmissione vi era anche quello di screditare alla fonte le ipotesi “complottistiche” ed i suoi fautori ma, nonostante qualcuno dei presenti risulti notevole e pungente quando si tratta di scrivere articoli documentati ma molto meno a suo agio davanti alle telecamere, possiamo dire che nel complesso niente di simile si sia verificato. Al contrario ( come di consueto ), i sostenitori della tesi ufficiale governativa non hanno portato elementi di supporto minimamente credibili, sia nel caso del crollo miracoloso delle tre torri che in quello ancor più emblematico dell'aereo “invisibile” che avrebbe colpito la facciata del Pentagono, per non parlare poi del quarto aereo sparito e pare riapparso ( intatto ) a molte centinaia di chilometri dal luogo dove le autorità ritengono sia precipitato.

Superfluo aggiungere quanto sia sterile interrogarsi se quel famoso << pull it >> pronunciato dal proprietario degli edifici Larry Silverstein significasse “tiralo” o “tiralo giù”, anche se magari qualche zelante stagista potrebbe prendersi la briga di rispolverare i compiti in classe di un giovanissimo Silverstein scoprendo poi che in ben undici occasioni il futuro uomo d'affari aveva usato quel verbo ma solo in una con il significato di “demolire”.

Dunque niente di troppo nuovo sotto il sole, ma non sarà comunque male partire dall'affermazione pronunciata da un Gawronski visibilmente preoccupato ogniqualvolta l'ottimo Giulietto Chiesa prendeva la parola snocciolando dati e documenti ufficiali, per avanzare alcune considerazioni in merito all'intera vicenda.

Quando Benjamin Franklin coniò questo meraviglioso aforisma ( La democrazia sono due lupi e un agnello che votano su cosa mangiare a pranzo. La libertà un agnello bene armato che contesta il voto ) molto probabilmente aveva in mente personaggi ed ambienti molto più cinici e pericolosi del peraltro pessimo euro-parlamentare, ma rivendicare alla democrazia americana ed ai suoi straordinari anticorpi, nonché all'intrinseca capacità di autocritica la paternità di trasmissioni televisive come quella a cui intervenivano i citati ospiti è quantomeno surreale e decisamente offensivo.

Lo stesso Gawronski ha liquidato come fandonie le argomentazioni dei due “avversari” televisivi ribadendo al contempo l'assoluta veridicità della verità ufficiale ( mi si passi il gioco di parole ): poiché in effetti non è del tutto improprio definirla appunto tale, cerchiamo almeno di capirne la natura.

A ben vedere la versione ufficiale fornita dall'Amministrazione Cheney sui fatti di quel tragico 11 settembre 2001 non è niente di più di una “verità politica”, uno statement ( per quanto cinico e aberrante ) funzionale ad un quadro specifico, con attori non casuali che si muovono nello scenario di quell'agghiacciante e malefico sodalizio denominato PNAC ( Project for the New American Century ) e con uno schema piuttosto collaudato che pesca alla rinfusa da vari ambiti storico-letterari, dalla tragedia greca, dalla rappresentazione metaforica alla produzione orwelliana, e via dicendo.

Una “verità politica” che si è avvantaggiata per lungo tempo di un'innegabile vittoria semantocratica iniziale ( la guerra al terrore, il bene contro il regno del male, la civiltà contro la barbarie, etc. ) forgiata in un quadro simbolico di indubbia consistenza: l'attacco alle Torri Gemelle ed al Pentagono, emblemi della potenza economica e militare statunitense; Osama Bin Laden, l'icona del miliardario saudita inseparabile dal suo kalashnikov, il male assoluto; George W. Bush, il presidente USA comandante in capo delle Forze Armate; Giovanni Paolo II, il papa sofferente instancabile globetrotter, l'uomo di pace vestito di bianco che si contrappone al genio del male nascosto nelle caverne afgane. Davvero il vantaggio era enorme, e forse ci voleva proprio un incapace irresponsabile e alcolizzato come Bush per dilapidarlo in così breve tempo, senza contare che, venuti meno altri due importanti elementi del quadro ( Giovanni Paolo II nel frattempo deceduto e Osama Bin Laden ritiratosi a vita privata ) l'intero insieme va perdendo ogni giorno che passa di credibilità.

Complice il più che prevedibile disastro iracheno e l'iniquità dell'intervento statunitense nell'area, l'unipolarità che sottendeva alla suddetta “verità politica” sta venendo meno, con le ovvie e presumibili conseguenze, seppur nell'incertezza dei tempi e delle modalità con cui tale iniquo castello di menzogne verrà alfine smascherato.

Non possiamo però non chiederci alcune cose, senza la pretesa che i suddetti “servi sciocchi” e l'allegra combriccola dei loro sodali venga in nostro soccorso rispondendo ad alcuni interrogativi: rimaniamo in Italia, paese che ancora non ha avuto giustizia relativamente alle principali stragi che lo hanno insanguinato negli anni '70 e '80, dove per la strage di Ustica stuoli di ufficiali dello Stato Maggiore dell'Aeronautica hanno perso la faccia macchiandosi di reati gravissimi, un paese in cui rami dei servizi di sicurezza hanno agito per interessi ben diversi da quelli per i quali avevano prestato giuramento, dove ancora i genitori di una giornalista coraggiosa aspettano di sapere chi l'ha uccisa e per quale motivo il nostro corpo diplomatico ha coperto in più di un'occasione mandanti ed esecutori dell'omicidio, solo per citare alcuni casi emblematici. Dall'altro lato, un paese, gli Stati Uniti d'America, le cui Amministrazioni ( partendo da quella Nixon per comodità ) si sono macchiate di innumerevoli e gravissimi scandali aggravati dall'incorreggibile vizio della menzogna politica ed istituzionale, in molti casi anche sotto giuramento. All'indomani degli attentati alle ambasciate USA di Nairobi e Dar as Salam Bill Clinton diede l'ordine di bombardare una fabbrica di medicinali in Sudan, continuando per giorni a ribadire la versione ufficiale secondo la quale in tale struttura venivano prodotte armi chimiche dal regime sudanese. Sfortuna per Clinton che al progetto farmaceutico collaborassero numerosi tecnici tedeschi i quali confermarono la natura assolutamente pacifica della fabbrica obbligando l'amministrazione USA ad un'imbarazzante marcia indietro. Sulla totale infondatezza della teoria secondo cui il regime di Saddam Hussein nascondesse armi di distruzione di massa ed avesse legami con la fantomatica organizzazione denominata Al Qaeda è del tutto inutile aggiungere qualcosa, ma allora ci si dovrebbe chiedere: stando così le cose, è possibile che ci sia ancora qualcuno, se escludiamo chi deve rispondere a precise linee editoriali o politiche, è possibile, dicevamo, che ci sia ancora qualcuno che crede alle dichiarazioni dell'amministrazione Cheney?

Sono decenni che costoro mentono su cose anche molto più piccole, perché mai avrebbero dovuto incominciare a dire la verità proprio il 12 di settembre di cinque anni fa?

Possibile che gente ( gli italiani ) che ha vissuto sulla propria pelle tutti gli avvenimenti di cui sopra immersa per decenni in una logorante strategia della tensione possa ancora riporre fiducia in questo tipo di versioni ufficiali? Tanto più che gli elementi contradditori e poco verosimili si sprecano e, anche a non volerli vedere, stanno proprio lì sotto i nostri occhi.

Omissioni investigative incomprensibili ed imbarazzanti, il rimodellamento delle strutture d'intelligence ( Cia in testa ) sulla base di criteri presi a prestito dalla migliore tradizione “araba” ( con la sola differenza che le persone “giuste”, in America, non provengono tutte dalla famiglia del presidente, come invece accade normalmente nelle varie monarchie del Golfo, Ryad insegna ), incongruenze e censure….. A voler pensare male, si ha quasi l'impressione che, una volta verificatosi il misfatto, sia stata confezionata una versione ufficiale volutamente lacunosa ed inverosimile, allo scopo di monitorare il mondo politico, i media e soprattutto lo sterminato oceano di internet e quella che viene definita comunemente la cosiddetta “controinformazione”, valutandone tempi e consistenza di reazione in vista di qualcosa di tremendamente peggiore. Forse anche questo rientrava nei piani di chi ha ideato quell'orrendo crimine e ciò che ne è conseguito ( invasione dell'Iraq in testa ), ma vi è da augurarsi che il copione previsto subirà numerosi e significativi intoppi ( già alcuni sono più che evidenti ).

Sempre ieri sera Gawronski cercava di ridicolizzare le tesi del complotto interno affermando che ben difficilmente nessuna delle 6 o 700 persone che ( stime sue ) avrebbero dovuto eventualmente far parte del medesimo se ne sarebbero rimaste zitte in tutti questi anni, e qui si sbaglia: da dove crede che siano scaturiti molti documenti confidenziali che compongono la documentazione ufficiale di cui si nutre la cosiddetta “controinformazione” ( che poi si nutra anche di molta cioccolata di bassa qualità è un altro discorso ), e nelle tasche di chi crede siano finiti i molti milioni di rubli, euro e altre valute orientali che i governi di Mosca, Parigi, Pechino e Bombay hanno speso in tutti questi anni per saperne di più su quanto accaduto a New York cinque anni fa?

È chiaro che ormai un sacco di gente sa come sono andate le cose, o forse Gawronski pensa che l'apparente arroganza di Ahmadinejad sia frutto di un'indecifrabile “irrazionalità levantina” ?

Naturalmente Gawronski queste cose le sa, ma non ha nessun interesse a dirle: Giulietto Chiesa, Blondet e tanti altri le hanno ben comprese, intuite ed elaborate, ed ora cercano di esporle in maniera convincente e logica, seppur tra gli sberleffi di ineffabili saltimbanchi e giullari di corte.

Nel frattempo si continua a terrorizzare la gente con finti attentati sventati in extremis, con minacce atomiche inesistenti, insomma con tutto l'armamentario tipico ( compresi i fedeli estremisti “islamici” a telecomando ) residuale della stagione denominata “guerra fredda”, trasformando di fatto la sedicente “guerra al terrore” in una guerra del terrore, le cui vittime però sono quegli stessi cittadini ( Usa in testa, ma non solo) che i vari Cheney e Rumsfeld affermano di voler difendere.

Certo ci vorrà ancora del tempo ( speriamo non troppo ), ma è ragionevole pensare che alla fine l'impalcatura di bugie e crimini messa in piedi dai neocon insediatisi a Washington crollerà fragorosamente, e molti vedranno che queste “fandonie” non erano poi tanto distanti dalla realtà dei fatti, con buona pace dei vari Gawronski, Teodori e company.

12 settembre 2006

Papà, perché abbiamo attaccato l'Iraq

A: Perché avevano delle armi di distruzione di massa tesoro.
Q: Ma gli ispettori non hanno trovato nessuna arma di distruzione di massa.
A: Questo perché gli irakeni le nascondevano.
Q: E' questa la ragione per la quale abbiamo invaso l'Iraq?
A: Sì. Le invasioni funzionano sempre meglio delle ispezioni

Q: Ma dopo che li abbiamo invasi non abbiamo lo stesso trovato le armi di distruzione di massa, non è vero?
A: Questo perché le hanno nascoste bene. Non ti preoccupare, troveremo qualcosa, probabilmente prima delle elezioni del 2004

Q: Perché l'Iraq voleva tutte queste armi di distruzione di massa?
A: Per usarle in guerra, sciocchina.
Q: Sono confusa. Se avevano tutte quelle armi che volevano usare in guerra, perché non ne hanno usata nessuna quando gli abbiamo fatto la guerra?

A: Beh, ovviamente non volevano che nessuno sapesse che le avevano, così hanno preferito morire in migliaia piuttosto che difendersi.
Q: Ma non si capisce papà. Perché hanno scelto di morire se avevano tutte quelle armi con cui resisterci?
A: E' una cultura diversa. Non puoi aspettarti che si capisca.
Q: Non so tu che pensi, ma io credo che non avessero nessuna delle armi che il nostro governo diceva che avevano.
A: Beh, non è così importante che le avessero o no. Avevamo comunque una buona ragione per invaderli.
Q: Quale sarebbe?
A: Anche se l'Iraq non aveva armi di distruzione di massa, Saddam Hussein era un dittatore crudele, che è una buona ragione per invadere un'altra nazione.
Q: Perché? Cosa fa un dittatore crudele che fa si che sia OK invadere il suo paese?
A: Beh, per dirne una, tortura la sua stessa gente.
Q: Un po' come fanno in Cina?
A: Non fare paragoni fra la Cina e l'Iraq. La Cina è un buon competitore economico, e lì milioni di persone lavorano per salari da schiavi in sweatshop
(termine americano che vuol dire un'impresa che commercia sul sudore altrui) per rendere più ricche le multinazionali americane.
Q: Ah, allora se una nazione lascia che la sua gente sia sfruttata per il guadagno delle imprese americane è una buona nazione, anche se tortura la sua gente?
A: Certo.
Q: Perché torturavano la gente in Iraq?
A: Per delitti politici, come criticare il governo. La gente che criticava il governo in Iraq era mandata in prigione e torturata.
Q: Ma non è quello che succede in Cina?
A: Te l'ho detto, la Cina è diversa.
Q: Qual è la differenza fra la Cina e l'Iraq?
A: Beh, per dirne una, l'Iraq era governato dal partito Ba'ath, mentre la Cina è comunista.
Q: Non mi hai mica detto una volta che i comunisti sono cattivi?
A: No, solo i comunisti cubani sono cattivi.
Q: In che modo sono cattivi i comunisti cubani?
A: Beh, per dirne una, chi critica il governo a Cuba è mandato in prigione e torturato.
Q: Come in Iraq?
A: Proprio così.
Q: E come in Cina no?
A: Te l'ho già detto. La Cina è un buon competitore economico. Cuba invece non lo è.
Q: Perché Cuba non lo è?
A: Beh, vedi, all'inizio degli anni 60, il nostro governo ha approvato una legge che rende illegale per gli americani fare affari con i cubani sino a quando non la piantano di essere comunisti e cominciano ad essere capitalisti come noi.
Q: Ma se ci liberassimo di quella legge e aprissimo gli scambi con Cuba, non li aiuterebbe a diventare capitalisti?
A: Non fare la sapientona!
Q: Non pensavo di starlo facendo.
A: Beh, comunque non hanno libertà di religione a Cuba.
Q: Come in Cina e il movimento Falun Gong?
A: Te l'ho detto, smettila di dire cose cattive sulla Cina. Comunque, Saddam Hussein ha raggiunto il potere con un colpo di stato, quindi non è un leader
legittimo in ogni caso.
Q: Che cos'è un colpo di stato?
A: E' quando un generale conquista il potere con la forza, invece di fare libere elezioni come qui da noi.
Q: Non è mica vero che il presidente del Pakistan ha ottenuto il potere con un colpo di stato?
A: Vuoi dire il Generale Pervez Musharraf? Uh, siii, è vero, ma il Pakistan è un nostro amico.
Q: Perché è un nostro amico se il loro leader è illegittimo?
A: Non ho mai detto che Pervez Musharraf fosse illegittimo.
Q: Non hai mica detto che un generale che raggiunge il potere rovesciando il governo legittimo con la forza è un leader illegittimo?
A: Solo Saddam Hussein. Pervez Musharraf è un nostro amico perché ci ha aiutato ad invadere l'Afghanistan.
Q: Perché l'abbiamo invaso l'Afghanistan?
A: Per quello che ci hanno fatto l'11 settembre.
Q: Che cosa ci hanno fatto l'11 settembre.?
A: Beh, l'11 settembre 19 persone, 15 dei quali sauditi, hanno dirottato 4 aerei e ne hanno fatti schiantare 3 in palazzi uccidendo più di 3000 americani.
Q: Ma, cosa c'entra l'Afghanistan?
A: L'Afghanistan è stato il posto dove quegli uomini cattivi sono stati addestrati, sotto il governo oppressivo dei Talebani.
Q: I talebani non sono quei cattivi estremisti islamici che tagliavano le teste e le mani?
A: Sì, erano proprio quelli. Non solo tagliavano le teste e le mani ma opprimevano pure le donne.
Q: Non è mica vero che l'amministrazione Bush ha dato 43 milioni di dollari ai talebani nel Maggio del 2001?
A: Sì, ma quello era un compenso per aver fatto un ottimo lavoro nella lotta alla droga.
Q: Lotta alla droga?
A: Sì, i Talebani sono stati di grande aiuto nel fermare la coltivazione dei papaveri da oppio.
Q: Come hanno fatto a fare un così buon lavoro?
A: Semplice. Se trovavano qualcuno a coltivare papaveri da oppio, gli tagliavano le mani e la testa.
Q: Era giusto tagliare mani e testa a quelli che coltivavano i fiori ma sbagliato quando la tagliavano ad altri?
A: Sì. Va bene quando gli integralisti islamici tagliano le mani a chi cresce papaveri ma è crudele che lo facciano a chi ruba il pane.
Q: Non tagliano mani e teste anche in Arabia Saudita?
A: Quello è diverso. In Afghanistan governava una tirannia patriarcale che opprimeva le donne e imponeva loro di portare il burqa in pubblico, uccidendo con la lapidazione le donne che non obbedivano.
Q: Ma anche le donne Saudite devono portare il burqa, non è vero?
A: No, le donne saudite devono solo portare il tradizionale vestito islamico.
Q: Qual è la differenza?
A: Il tradizionale costume islamico che ricopre le donne saudite è un semplice ma elegante telo che copre le donne per intero eccetto gli occhi e le dita. Il burqa, invece, è un malvagio strumento di oppressione patriarcale che copre le donne per intero eccetto gli occhi e le dita.
Q: Mi sembra come se fosse la stessa cosa con nomi diversi.
A: Dai, non paragonare l'Afghanistan e l'Arabia. I sauditi sono nostri amici.
Q: Ma pensavo avessi detto che 15 dei 19 dirottatori dell11 di settembre fossero sauditi.
A: Sì, ma addestrati in Afghanistan.
Q: Chi li ha addestrati?
A: Un signore molto cattivo di nome Osama bin Laden.
Q: Lui è Afghano?
A: Uh, no, anche lui è saudita. ma è un uomo cattivo, molto cattivo.
Q: Mi sembra di ricordare che fosse un nostro amico una volta.
A: Solo quando ha aiutato i mujadin a respingere l'invasione sovietica negli anni 80.
Q: Chi sono i sovietici? Sono l'Impero del Male di cui parlava Reagan?
A: Non ci sono più sovietici. L'Unione Sovietica si è sfasciata nel 90 o giù di lì, ora hanno elezioni e il capitalismo come noi. Ora li chiamiamo Russi.
Q: Allora i sovietici, voglio dire, i russi, sono ora nostri amici?
A: Ma, insomma. Vedi, sono stati nostri amici per molti anni dopo che hanno smesso di essere sovietici, ma poi hanno deciso di non appoggiare l'invasione dell'Iraq, allora siamo arrabbiati con loro. Siamo anche arrabbiati con francesi e tedeschi perché anche loro non ci hanno aiutato ad invadere l'Iraq.
Q: Quindi anche i francesi e i tedeschi sono cattivi?
A: Non esattamente cattivi ma abbiamo dovuto ribattezzare le French fries (patatine fritte) e il French toast (pane a cassetta intinto nell'uovo e nella cannella e poi fritto. Molto popolare per colazione) Freedom Fries e Freedom Toast.
Q: Cambiamo sempre il nome del cibo quando una nazione non fa quello che le diciamo di fare?
A: No, lo facciamo solo agli amici. I nemici li invadiamo.
Q: Ma l'Iraq non era nostro amico negli anni 80?
A: Beh, sì. Per un pochetto.
Q: Saddam Hussein comandava in Iraq allora?
A: Sì ma al tempo faceva la guerra agli iraniani e per questo è stato per un po' nostro amico.
Q: Perché quello ce lo faceva amico?
A: Perché allora l'Iran era nostro nemico.
Q: Non é allora che ha gassato i Curdi?
A: Sì, ma siccome combatteva l'Iran allora, abbiamo fatto un po' i distratti, per fargli vedere che eravamo suoi amici.
Q: Allora chiunque combatte un nostro nemico diventa automaticamente un nostro amico?
A: Il più delle volte sì.
Q: E chi attacca un nostro amico diventa un nostro nemico?
A: Qualche volta è vero anche quello. Però, se le imprese americane possono guadagnare dalla vendita di armi a entrambi, tutto riguadagnato.
Q: Perché?
A: Perché la guerra fa bene all'economia, che vuol dire che fa bene all'America. Inoltre, dal momento che Dio è dalla nostra parte, chiunque si opponga alla guerra è un senza-dio, comunista antiamericano. Capisci ora perché abbiamo attaccato l'Iraq?
Q: Credo di sì. Li abbiamo attaccati perché Dio lo voleva, vero??
A: Sì.
Q: Ma come facciamo a sapere che Dio voleva che noi attaccassimo l'Iraq?
A: Beh, vedi, Dio parla con George W. Bush e gli dice cosa fare.
Q: Quindi, per capirsi, mi stai dicendo che abbiamo attaccato l'Iraq perché George W. Bush sente delle voci nella sua testa?
A: Siiì! Finalmente capisci come funziona il mondo. Ora chiudi gli occhi, mettiti comoda e dormi. Buona notte.
Q: Buona notte papà

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