Rivista_Mediconadir_presentazione
1 >>> 2 >>> 3
|
SOMMARIO - Mediconadir n° 14 - novembre 2009
pag. 1 – Guarda che ti osservo - I ricercatori dell’Università di Parma scoprono i neuroni a specchio – Chiara Giovannini
pag 4 – Due passi nel mondo dell'anoressia - Luisa Barbieri
pag. 14 – Il piacevole inconscio – Francesca Piredda
pag. 15 - Influenza A/H1N1: che cosa mi chiedono i Pazienti ? - Luisa Barbieri
pag. 19 . Come apprendiamo - Pillole su alcune teorie dell’apprendimento – Chiara Giovannini
pag. 28 – Divenire uomo – Pier Paolo Olivieri
pag. 30 – Conosco della barche di Jacques Brel proposta da Silvia Piazzi
pag. 31 – Acqua – Giovanna Arrico
pag. 32 – Arcobaleno – Silvia Piazzi
pag. 33 - “PADRE” di Joan Manuel Serrat
pag. 35 – Balos, il paradiso terrestre – Sara Luccarini
pag. 36 – Atlantide, città sommersa dalle onde – Sara Luccarini
pag. 37 - “il portico più lungo del mondo” - Viaggio fotografico – Andrea Quercioli
pag. 41 – l'Aquila e dintorni, 6 mesi dopo – Angelo Boccato
pag. 43 – Non trovo le risposte ? Cambio le domande – Alessandra Mirabelli
pag. 45 - La lettura di "Mille splendidi soli" di Khaled Hosseini. - Giovanna Arrico
pag. 47 – La mia dolce, tenera amica Casper – Barbara Esposito
pag. 48 – Gli ultimi lavori di NADiRinforma – segnalazioni video pubblicati sul portale di Arcoiris Tv
Direttore Responsabile
Iscritta all’Elenco speciale dei Giornalisti Prot. n. 2179
Luisa Barbieri
Iscrizione della Rivista Mediconadir c/o il Tribunale di Bologna n° 7377 12/11/2003
Coordinatore Gruppo Redazione:
Giovanna Arrico
Gruppo Redazione:
Giovanna Arrico, Luisa Barbieri, Angelo Boccato, Rosalba Di Piazza, Barbara Esposito, Cinzia Ferrari, Chiara Giovannini, Sara Luccarini, Alessandra Mirabelli, Pier Paolo Olivieri, Silvia Piazzi, Francesca Piredda, Andrea Quercioli
"Cara Mary, ..."
Cara Mary...
credo che a volte il bisogno di darsi segua quasi l'andamento del mare. A volte sono onde alte, continue e ritmiche, a volte prendono il ritmo lento della risacca. C'è una gran voglia di raccontarsi perché il raccontarsi salvaguarda la tua identità. Metti a posto le tue cose, le proponi e giochi sugli auspicabili ritorni. A volte invece subentra una sorta di pudore o meglio, di pigrizia esistenziale.
Ti sembra di non avere niente da dire e/o quello che hai da dire sia di una noia mortale e di una banalità infinita.
Non è così, proprio no. Più che altro penso che ci sia un momento in cui non ti chiudi esattamente con te stesso ma forse hai un po' voglia di stare con te. Magari alla cazzo, ovvero, non facendo le cose di cui avresti bisogno ma facendone altre che hai voglia di fare. E comunque la maniera migliore per stare con sé stessi è il raccontarsi.
è proprio vero: mi sento come la bassa marea, ma una bassa marea che non riesce a nemmeno a percepire la forza gravitazionale della luna... nessun movimento della massa fluida in relazione alla gravità! I cinesi credevano che le maree fossero prodotte dal respiro della Terra ... forse che la mia Terra sia in apnea ? Tutto piatto, immobile ... non vi è stabilità, ma solo stagnazione: acque immobili e stagnanti in attesa di percepire quella spinta vitale che le caratterizza naturalmente. Una situazione anomala. Una situazione spiacevole.
... Ho paura... ho paura che la ferita che credevo rimarginata si riapra e che ne esca materiale purulento... ho paura che riparta il blocco. Non mi sento né carne, né pesce... devo ricominciare tutto da capo, ma mi rendo conto di non avere più quella forza, quella spinta che in passato mi permetteva di rialzarmi dopo ogni scivolone. Sto invecchiando e forse avrei bisogno di un minimo di certezze e invece ... eccomi qui di nuovo a non sapere bene da che parte guardare!
Sono un medico... mi hanno sempre detto ... anche bravo... ora ho pochissimi pazienti e faccio un'enorme fatica a seguirli ... sono demotivata, come se non credessi più in quello che faccio, come se non avessi voglia di entrare nelle loro vite e di aiutarli a rimettere un po' di ordine... sono troppo stanca!
Ho sempre lottato ... una lotta dura, quella quotidiana ... per il cambiamento... ora faccio fatica a credere ancora ... vorrei ritirarmi in campagna, vorrei fuggire da questa casa di via ... la sento come una gabbia, una prigione... qui dentro ho sofferto, ho pianto come non pensavo di riuscire a fare ... ho vomitato... ho anche gioito, ma sempre con il desiderio di andarmene. Se credessi al sovrannaturale, penserei di vivere in una casa stregata che mi tiene prigioniera, che non vuole concedermi la libertà di volare oltre, dove invece le mie ali stanno spingendo da tanto, tantissimo tempo. Guardo fuori dalla finestra e mi infastidisce vedere ciò che vedo da 40 anni e passa ... mi infastidiscono le voci dei vicini, i rumori consueti che mi accompagnano da una vita. Ho bisogno di cambiare visuale.
Ho bisogno di gratificazioni, ho bisogno di leggerezza, ho bisogno di percepire nuovamente la brezza vitale ... ho bisogno di percepirmi utile ...
sta cambiando il vento ? Lo credevo... avevo già aperto il mio ombrello, ma ... il vento si è fermato... calma piatta e ... quando c'è troppa calma Mary non sa volare
Calma piatta, stagnazione, demotivazione...
Nelle acque piatte degli stagni brulica una vita immensa...
A. diceva che forse sbagliamo noi. Noi che abbiamo amici intelligenti e ci guardiamo come persone in gamba. Forse siamo tutti una massa di cretini. Questo pensiero mi conforta e mi aiuta perché se non sono diventato intelligente a 50 anni non lo divento più e allora sto bene ad essere cretino che mi diverto di più a correre dietro le galline che a fare carriera. Mi diverto di più a risolvere un problema concreto che a prendermi quote di potere.
C'è aria di bonaccia in giro cara Mary. Ma forse c'era anche un anno fa e noi avevamo le antenne più ritte per sentire i refoli al di là della calma piatta. Perché quando c'è bonaccia le onde, per quanto minime, continuano a spingerti verso la terra che cerchi, lungo una rotta che hai tracciato e che comunque ti ha portato lì, in questo mare oleoso (insidioso più di un mare in tempesta che almeno aguzza le tue arti...) ma non immobile.
Ritirerà il vento e rivederemo la rotta o forse scopriremo nuove terre.
... e comunque la determinazione nelle cose non si perde per un momento ....
caro e magico Bert,
tu forse non lo sai, ma nelle ultime 24 ore sei riuscito a disegnare un bellissimo quadro “Nelle acque piatte degli stagni brulica una vita immensa...” e io non ho potuto trattenermi dal tuffarmici dentro... Mary non sa resistere dinanzi ad un disegno del suo amico Bert!
Un sentiero che corre nella campagna verdeggiante, rigogliosa e fiera della sua bellezza, una macchia di verde dalla tonalità più accesa si intravede là in fondo... che sarà ? Un boschetto... mi dico io! Passeggio, passeggio tenendo d'occhio quella macchia verde che piano, piano... passo dopo passo si trasforma in una meraviglia della Natura.
Là dove la vegetazione si fa meno folta, intravedo all’interno di un involucro verde uno spazio vuoto e finalmente un grande buco con dell’acqua verdognola e un po’ torbida seminascosta da chiazze di prato galleggiante.
L’acqua è ferma, la superficie piatta è increspata solo leggermente dal vento.
Tutto sembra immobile. Pare che le uniche espressioni di vita siano rappresentate dal gracidio delle rane e dal fruscio delle foglie.
Attorno e dentro lo stagno regna la quiete. Una quiete che nasconde la vita... quella stessa vita che nacque dal brodo primordiale quei 4 miliardi di anni fa: batteri, prima, poi protozoi, poi animali pluricellulari e... magia delle magie... vertebrati, divenuti, poi, conquistatori della terra ferma.
Ti piace il quadro che hai disegnato ?
... ma non è finita... sulla riva crescono i salici che arrivano talvolta a bagnare i loro rami flessibili nell’acqua e gli iris dagli sgargianti fiori gialli. Tento di avvicinarmi all'acqua e mi trovo dinanzi un muro di canne palustri che pare impenetrabile, ma è solo apparenza ... scosto con facilità le canne e arrivo a vedere l'acqua sulla quale galleggiano le foglie delle ninfee che come principesse mettono in mostra la loro eleganza e la loro bellezza così carica di storie antiche. Verso il centro dello stagno risaltano le chiazze verdi formate dalle lenticchie d’acqua piccole e tonde, vere piante galleggianti non ancorate al terreno. Le felci e l’erba pesce,
sommerse dall’acqua, si lasciano dondolare dolcemente senza mostrarsi completamente.
Nuvole di insetti si levano in volo ad ogni passo.
É silenzio.
É pace.
É quiete.
A volte il silenzio, che regna intorno allo stagno, è interrotto da un tonfo improvviso: sicuramente una rana, che stava nascosta sulla riva erbosa in attesa di qualche insetto da catturare, è saltata in acqua e si è riparata sotto un sottile strato di melma o sopra una foglia di ninfea.
Da una macchia verde spuntano delle anatre che scivolano sull’acqua e la setacciano con i loro becchi alla ricerca del cibo.
Aironi soli o in gruppo volano bassi e lenti.
I rami degli alberi offrono agli uccelli un ambiente ideale per costruire i loro nidi e le acque dello stagno assicurano loro il cibo.
Avevi ragione, come al solito. Quell'aria di bonaccia, quell'acqua stagnante in realtà un suo movimento ce l'ha e continua a spingere, a spingere verso la meta. Una meta che può cambiare ... ecco, vedi se cambia il vento e arriva la tempesta... cavoli, vedrai come spingeranno le onde e non è detto che non si rimpianga la quiete dello stagno.
Tagliamo le onde della bonaccia che per noi è tempesta.
Grandine o sole sul viso ci modellano i lineamenti del nostro essere. Spinti dal vento o immobili sull'acqua è lo stesso ... Tanto una nuova terra allo orizzonte la troviamo.
E la esploriamo, la viviamo e ... ripartiamo...
Ciao Lu,
Ho letto e riletto una parte del tuo libro, mi piacerebbe molto averne una copia.
Il dialogo tra te e Bert è bellissimo, è pieno di immagini, di colori e paradossalmente di suoni.
E' ciò che desideravo leggere da tempo, qualcosa che appartenesse un pochino anche alla mia vita, che fosse vicino al mio pensiero e alla mia personalità di donna e insieme di uomo.
In libreria vedi solo o spesso o comunque tanto libri di scrittori più o meno famosi che hanno capito come fare soldi, ma non come correre dietro alle galline.
Il leggere può essere pericoloso se non lo decodifichi e non fai tuo quel pensiero, cercando anche a volte di stravolgerlo e di modificarlo per farti nascere internamente un sorriso e un piccolo pensiero positivo.
La calma piatta vissuta con sofferenza da chi vuole reagire davanti al mondo che si sgretola ogni giorno di più, vissuta da chi vede i colori davanti anche all'immagine in bianco e nero, vissuta da chi veramente vuole vivere la vita e ne avrebbe tutte le capacità ma non sempre le possibilità.
I momenti si ferma servono per prendere respiro, o meglio per "calmare"un respiro diventato troppo imponente e affannoso, la calma serve per ritrovarsi dentro e fuori, senza chiedere la complicità di chi sta vicino...purtroppo come dice Bert preferisce rimanere cretino...Ma lui sa bene che cretino non è, anzi, è forse semplicemente stanco di dimostrare il contrario, di dimostrarlo agli altri, o a chi non capirebbe...
E' stanco anche lui di capire, ma soprattutto di far capire la sua sensibilità, il suo amore puro nei confronti della vita, che va oltre i soldi che la gente riesce a guadagnare in modo sempre meno pulito...è stanco di rientrare nei soliti luoghi comuni...
Bert scrive, Mary risponde...e così vanno avanti due vite in parallelo di due splendide persone, con i loro caratteri, con le loro personalità, con i loro ideali, ma con lo stesso obiettivo: vivere e aiutarsi senza invischiarsi nel torbido delle acque stagnanti, senza farsi del male...ma semplicemente camminando con modi simili, ma non uguali...camminare cercando di trovare la mano dell'altro quando la difficoltà avanza e sembra mortifera.
Ciò che si legge tra le righe è un affetto vero e una complicità nei confronti dei disagi della vita, dei disagi che la vita crea a chi troppo sensibile, a chi è troppo intelligente, ma soprattutto a chi come ripeto oramai da anni va oltre e vede...riesce a vedere che oltre ci può essere un mare bellissimo, calde acque cristalline, pure...ma che lo stesso mare quando vuole riesce ad essere mosso, con onde altissime che fa paura...ma noi sappiamo che il nostro mare, fondamentalmente è calmo, è vero, è limpido...
A volte ci sembra di non chiedere nulla, semplicemente ciò che è possibile, o forse ciò che a noi sembra possibile...a volte ci sembra difficile capire perchè non può essere, a volte ci sembra difficile tutto...mancanza di dialogo, di vera comunicazione...
Tutti troppo presi dal mettere via il famoso fiorino di Paperon de paperoni, quando la sua cassaforte è già colma di tanti fiorini, e nessuno capisce quando gratificante sarebbe una vita all'aria aperta, dove si possa trovare il gusto della vita passata, del gusto di una nuova vita...il gusto del sapere, della conoscenza.
In questo ultimo mese mi sento molto una miscellanea di Bert e Mary...pensieri positivi si alternano a pensieri negativi...
Mi chiedo come sia possibile essere ottusi, mi chiedo come possa essere possibile che davanti alla deriva di tutta una società, la gente non si faccia nessun problema e non cambi la direzione del vento....mi rendo conto che la direzione del vento non sempre la puoi cambiare nella tua vita, e a volte dipende proprio dal nostro essere.
Mi chiedo come non si possa tendere una mano davanti alle difficoltà fisiche o psichiche delle persone che ti stanno attorno...
Mi chiedo, ma in questi giorni ho smesso di chiedere agli altri spiegazioni, preferisco chiedere a me stessa cosa sento dentro, cosa provo, cosa vivo...spiegarmi e ora so che ne sono in grado il
perché di tutte le mie domande.
Bert e Mary sono simili e diversi, si compensano nei momenti di solitudine e di apatia...non a caso, lui c'è e ti supporta quando tu non sei in grado e viceversa...
Io sono il Bert e la Mary...sto cercando di trovare e di mantenere il mio equilibrio.
Non ho voglia di discussioni e di aiutare chi rifiuta l'aiuto, non lo vuole. Basta...non si può impedire una libertà anche se fai capire che è una libertà fittizia, che prima o poi anche quella verrà persa o intaccata.
Forse hai ragione, ho solo bisogno di recuperare quella calma facendo ora più cose per me stessa, quelle cose che cerco sempre da chi vive al mio fianco, ma che non è capace di darmi perchè barricato nella sua vita di sempre, nei suoi soliti schemi problematici.
Hai ragione, in alcuni momenti, soprattutto dopo aver dato tanto, c'è bisogno di un premio...da sempre ho aspettato il premio dagli altri, da chi mi voleva bene o diceva di volermene...ho aspettato il regalo per ciò che ero riuscita ad ottenere e a fare ottenere...purtroppo quel premio è da tre anni che lo chiedo, l'ho aspettato...ma non arriva...non può arrivare da chi non vede giusto donare un premio.
Non credere che sia polemica, sono come hai detto tu prima, amareggiata per ciò che mi sta attorno, M. compreso...
Non vedo altro che un affanno per tenere in piedi una famiglia che non esiste, che non è nata e che a stento prova a prendere una sua forma, ma che nel preciso momento in cui inizia ad esserci una forma piccola, strana...tutto si sgretola e si deve cominciare...riprovi un'altra strada, un'altra soluzione...e poi ti rendi conto che sei solo tu che stai costruendo qualcosa...
A volte mi chiedo se ne vale la pena...mi chiedo se ciò che voglio è avere una famiglia, solo perchè non l'ho mai avuto in un certo senso, se vale la pena parlare con chi parla un'altra lingua, dialogare con chi non ha mai tempo e voglia, con chi non vede oltre il proprio naso e si perde tutte le possibilità di una vita serena e reale, non patinata come quella dei giornali o della televisione...
Ho delle difficoltà a comunicare con chi non vede quante cose belle ci sono e non prova a scoprirle. A volte non interessa sapere di essere un 'ancora per una barca...
L'ancora deve esserci proprio perchè è il punto di forza di una barca, soprattutto nelle difficoltà, ma anche nei momenti in cui si vuole prendere tempo e godersi una baia bellissima, ma l'ancora deve essere gettata e poi ripresa su....più e più volte...solo così si percepisce l'utile di una cosa, di una azione...e nel mio caso di una persona...
Mi sento solo utilizzata...e per non sentire questo sentimento, che mi crea disagio, sto cercando di dedicarmi ad altro...
Di guardare, di girare, di fare, di pensare...di crearmi le mie storie...dove i personaggi non sono ovviamente Bert e Mary...ma altri...creati solo da me, per farmi compagnia, per non farmi cadere nel baratro della malattia passata, per darmi una spinta e stare sempre a galla...é vero per qualcuno sono un'ancora con una funzione sbagliata, ma per me solo l'ancora con una funzione vitale....dove a volte lascio e mi godo il mare cristallino, dove a volte lascio per non soccombere durante una tempesta e dove a volte tiro su per continuare a navigare in questo mare che è solo la mia vita.
Ecco...
Questo è ciò che sento, è ciò che provo...è ciò che vorrei fosse pubblicato sulla nostra rivista...è quello che rimane nella mia mente e nel mio cuore.
Io non cambio. Sono orgogliosa di essere così sensibile, così attenta, così disponibile verso il prossimo, sono contenta anche quando alzo la voce per far valere i miei diritti, quando ribatto se una cosa non la trovo giusta e non l'ho capita...
Mi sento sola, ma so che sono in compagnia di questa persona che sono diventata e che nei momenti di difficoltà viene sempre ad aiutarmi.
Buona giornata....grazie per avermi fatto leggere il vostro dialogo...se ti va mi piacerebbe leggerlo tutto il libro...Un abbraccio. Ti voglio bene Mary...Maf
1 >>> 2 >>> 3


è disponibile in formato PDF 


.jpg)
