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dei DISTURBI di RELAZIONE,
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del soggetto portatore di disagio
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ARCOIRIS
SUL SATELLITE
Amici di Arcoiris,

Vi informiamo che, a causa della esigua quantità di donazioni ricevute, le nostre trasmissioni satellitari sarano interrotte a partire dal 14 ottobre 2008.
Tutto continuerà come prima invece sul nostro sito web

Cordialità
Arcoiris


Gli specchi sono pieni di gente.
Gli invisibili ci vedono.
I dimenticati ci ricordano.
Quando ci vediamo, li vediamo.
Quando ce ne andiamo, se ne vanno ?
Eduardo Galeano
“Espejos"

Cari Amici di Arcoiris Tv,
siamo a comunicarvi la possibile chiusura delle nostre trasmissioni via satellite e, vista la partecipatività che caratterizza la nostra emittente, non potevamo astenerci dal rendervi noto questa incombente probabilità.
Da anni oramai la platea di Arcoiris si è trasformata, come a seguire il sogno di chi l'ha fondata, in parte attiva della televisione. Insieme abbiamo creato un nuovo modo di intendere la tv, non abbiamo dimostrato nulla se non che ognuno di noi può e, forse, deve condividere le sue esperienze ... nessuno di noi ha mai avuto la pretesa di fare informazione, così come la si intende in maniera ortodossa, ma TUTTI noi abbiamo fatto informazione, quella vera ... quella che raccoglie le storie della gente, quella che fa la storia della civiltà. Forse non ce ne siamo neppure resi conto, ma se date una sbirciatina all'archivio (www.arcoiris.tv) vi renderete conto di quanto e di come tante persone che pensavano di non avere voce abbiano, invece, avuto la possibilità di farsi sentire senza timore di essere manipolati e /o censurati.
La storia che ci insegnano nelle scuole cancella la parte essenziale dell'umanità facendo emergere solo coloro che sembrano essere stati i protagonisti, mentre tutti noi sappiamo che per essere “quei protagonisti” dovevano avere a sostegno la gente, quella stessa gente che moriva nelle trincee, che si ammalava di peste, che acclamava preda dell'illusione, dal sogno di potere ottenere un mondo migliore per se e per i loro discendenti ... ma quella gente, quei volti, quelle voci, quei lamenti, quelle grida di gioia ... perché sono invisibili, dimenticati ? Come dice Eduardo Galeano, parlando della storia dell'umanità, con quella sensibilità che lo caratterizza come uomo e come scrittore:
“Come sarebbe stata la guerra di Troia narrata dal punto di vista di un soldato anonimo ? ... “
Noi, attraverso Arcoiris, abbiamo la possibilità di rendere visibile l'invisibile, noto ciò che viene nascosto sotto il tappeto della manipolazione. In questi anni abbiamo respirato, anche se per un momento, aria di libertà, coscienti di avere la possibilità di inviare il nostro messaggio al mondo. Abbiamo comunicato con altri invisibili e siamo diventati TUTTI protagonisti ... crediamo e vorremmo continuare a credere che questa sia la comunicazione televisiva. Non possiamo accettare di cadere preda della trappola della storia raccontata solo da un punto di vista ... la storia, le storie hanno significati diversi a seconda di come e quanto e perché si ingranano nelle nostre vite ed ognuno di noi ha il diritto e, forse, il dovere di aprire la porta della sua vita a chi e per chi lo vuole ascoltare.
Tutti noi siamo stanchi di subire quell'informazione coartata che ci viene propinata, imposta a volte con fare arrogante ... quante volte ci siamo confrontati mettendo in dubbio ciò che quel telegiornale, o quel quotidiano ci ha raccontato con tanto di licenza ad informare, quante volte ci siamo lamentati della scarsa considerazione in un sistema democratico, quale dovrebbe essere il nostro, ma, ahinoi, lamentarsi ed arrabbiarsi non serve a un granché, ciò che davvero può fare la differenza è proprio utilizzare quegli stessi strumenti tanto educativi, quanto distorsivi.
Tutto è buono e nel contempo tutto può essere cattivo, dipende da come viene utilizzato: la televisione è un ottimo strumento educativo, ma può trasformarsi in una potente “arma letale” per le nostre menti spingendoci compulsivamente verso l'omologazione forzata, rendendoci pedine trascinate da un sistema sociale che senza troppi scrupoli tende a spostarci ove crede di potere trarre maggiori profitti, in quanto, crediamo di non avere scoperto nulla al di là di ciò che è oramai arci-noto, il nostro contesto sociale sembra porsi solo un obiettivo: denaro, denaro a palate per pochi ... occorre aggiungere, in onor del vero, povertà per tanti, troppi. Un obiettivo, però, possiamo fare in modo che non venga perseguito: renderci miseri di mente e di cuore.
Arcoiris è lo strumento comunicativo di tutti noi, è la NOSTRA televisione ... nostra in quanto nessuno al di sopra di noi ha il potere di inquinare ciò che desideriamo mostrare, ovviamente nel rispetto reciproco, come sarebbe d'uopo in una Comunità umana civile.
La televisione è nata quale strumento educativo ... qualcuno di voi ricorderà il maestro Manzoli che con la sua trasmissione “Non è mai troppo tardi” alfabetizzò mezza Italia, ora ... ci si domanda: come mai nel 3° Millennio uno strumento così importante per la società utilizza un linguaggio a dir poco fuorviante, se non sgradevole ? Perché i giovani vengono mostrati solo come fossero individui privi di ogni senso morale ? Perché coloro che devono rappresentare il nostro Paese, in quanto democraticamente eletti, si azzuffano dinanzi alle telecamere utilizzando un linguaggio pari al turpiloquio ? Perché la Donna deve per forza essere proposta in abiti succinti e animata da movenze più adatte al “Moulin Rouge” (con tutto il rispetto per tale “istituzione” parigina, però facilmente identificabile, quindi passibile di scelta) che non alla reciproca interazione umana ? Perché i telegiornali vengono interrotti dalla pubblicità ? Perché si riescono ad identificare solamente 2, 3 ... forse 4 trasmissioni dense di significato e tese verso l'educazione e informativa e comportamentale delle persone ? Tali trasmissioni, poi, non possiamo nasconderlo, sembrano viaggiare sul filo del rasoio, ed in questa sede non possiamo non encomiare quei coraggiosi giornalisti che, mettendo continuamente a repentaglio il loro lavoro, perseguono nel cammino retto e diretto della sana informazione.
Noi, quali umili e semplici cittadini, vorremmo ricominciare o forse cominciare a percepire il nostro essere partecipi di un contesto che si pone l'obiettivo della crescita, dell'evoluzione ... come fare ? Sicuramente non attraverso i reality show ... (senza volere gettare fango su questa o quella proposta, forse chi ha ideato tali abominevoli format, ha pensato che in tale modo la gente potesse percepirsi protagonista, chissà ?! Magari l'idea iniziale era costruttiva, poi da qui a renderla tale, potremmo parlarne).
Possedere la nostra televisione riempendola di significati, di quelli che ci appartengono, ci fornisce un'esperienza unica, tanto da renderci consapevoli del fatto incontestabile di esserci, di essere in grado di fare parte del mondo in maniera significativa.
La Democrazia è libertà, quindi partecipazione e, come diceva il grande Giorgio Gaber nel 1972:

“La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche avere un’opinione,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.
La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche il volo di un moscone,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.”

In questi anni siamo riusciti a dare luce, creando una sorta di rete virtuale, alle diverse realtà che operano nel e per il sociale, realtà operosissime che lottano ogni giorno alla ricerca di quella giustizia che pare avere perso il significato originale. Realtà invisibili, gente che, credendo fermamente nella giustizia sociale, impegna il suo tempo per perseguirla ... poco denaro fluisce, soprattutto se e quando tali organizzazioni tendono a rimanere sganciate dagli intrighi di potere così efficaci in un Paese come il nostro ove pare che il sistema “mafioso”, collusivo, oscuro ed anti-meritocratico sia quello vincente.
Dare voce a chi voce non ha, dare un volto a chi sta dietro le quinte del potere ... non è forse democrazia ?
Abbiamo cercato di dare luce a situazioni “di quartiere” ... ma vi pare giusto ed in sintonia con il principio stesso dell'informazione non mostrare ciò che la quotidianità propone ?
Abbiamo dato voce ai “dissidenti dell'etere” potendo, così, usufruire delle loro esperienze, delle loro conoscenze per tentare di chiarire e chiarirci ciò che (come fare a non dirlo ?!) spesso in maniera confusiva e a volte francamente intrusiva e menzoniera ci proviene dal sistema ufficiale ed ufficializzato dell'informazione.
Abbiamo incanalato la rabbia, il vissuto di impotenza di tanti cittadini che non avrebbero neppure potuto immaginare di fare arrivare la loro voce al mondo ... invece sono lì nel nostro archivio ed in ogni momento ognuno di noi può prendere contatto allargando così i suoi orizzonti cognitivi.
Valori quali l'unicità dell'individuo, la sua diversità, la fratellanza, la bellezza, la verità, la meraviglia, il talento, la sicurezza, la libertà, la giustizia, l'amore, il senso del dovere, la volontà ... non possono essere annaffiati ed intrisi di effimeri concetti omologanti e compulsivanti orientati esclusivamente al rendere fruttuosa dal punto di vista economico un'oligarchia dominante cieca e sorda dinanzi ai valori fondanti l'essere umano. Questi valori, che comunque ci caratterizzano, devono emergere e noi nel nostro piccolo possiamo farlo, abbiamo gli strumenti per farlo ... solo perché siamo così!
Vi domanderete come mai, viste le difficoltà economiche che ci affliggono, sino a dover rinunciare alla trasmissione satellitare, non abbiamo pensato di rimpinguare le nostre finanze utilizzando il facile strumento della pubblicità ... vi siete mai domandati che cos'è e come funziona la pubblicità ? Quanti e quali catene utilizza per ridurre gli spazi vitali creando vuoti incolmabili malgrado l'offerta di mercato inondante ?
Siamo talmente affamati di comunità che arriviamo a rivolgerci ai marchi (i loghi , come dice Naomi Klein nel suo splendido “No Logo”), marchi che, felicissimi di potere invadere l'intimità degli individui, agiscono ed intrudono le dinamiche individuali e sociali. I marchi che creano comunità virtuali con la loro “accoglienza” tanto effimera quanto efficace riunendo la gente promuovendo, così, la loro stessa realizzazione. Noi, poi non riusciamo a renderci conto di quanto tali promozioni ci modifichino nel nostro essere noi stessi, accettando le nostre sane imperfezioni umane, ci intruppiamo senza rendercene conto ... ci ammaliano senza rendercene conto. Non si può nemmeno immaginare quante e quali patologie siano “create” nei laboratori che si occupano di neuromarketing, ma l'importante è vendere, sia che si tratti di farmaci (cosa gravissima, vedi “Farmaci che ammalano” di Ray Moynihan e Alan Cassels. Ed. NuoviMondi), di cibo, abitudini di vita, di immagine, di ... Stiamo diventando dei “cittadini del marchio”, le aziende comunicano con noi attraverso i loro loghi e noi comunichiamo con loro e soprattutto tra di noi attraverso le nostre scelte di marchio. Più di ogni affiliazione politica o religiosa, gli acquisti riflettono le decisioni che oggi ci definiscono come individui e come gruppi.
Se poi ci avventuriamo nella valutazione della cosiddetta “pubblicità indiretta”, allora il discorso si fa ancora più serio e pericoloso: siamo costantemente bombardati da impulsi ad acquistare in quanto la spinta delle aziende non tiene affatto conto del danno subito e dai nostri sensi e dalla nostra capacità ideativa.
Effetti subliminali provengono da ogni dove, films, telefilm, programmi televisivi in genere ci spingono ad essere, a pensare ... ciò che effettivamente non siamo, o, almeno, non siamo del tutto e per tutto! Se quel cibo così ben propagandato si insinua con il suo marchio nella nostra mente ... allora diventerà il “nostro” cibo per quell'occasione o nella nostra intimità ... come fare a resistere quando, immersi nella visione di un film che racconta una storia che ci appassiona, l'attore che in quel momento è entrato nel nostro immaginario svolge una determinata azione in un determinato modo ? Noi cresciamo per “modeling” e ci sta tutta la possibilità di utilizzare, da parte delle aziende, tale predisposizione naturale dell'umano ... vi è mai capitato di percepire una fame diretta specificamente verso quel tipo di alimento che l'attore-attrice sta con tanta seduttività assaporando “dentro” quella scatola magica che è la tv ? Quanto vorreste assomigliare a quel prototipo di uomo o donna che con tanta accuratezza qualcuno ha deciso essere “il modello” ? Se non avete subito tali esperienze chiedetelo chi di tali esperienze è diventato talmente succube da vivere nel disagio psico-fisico che lo porta all'autolesionismo ... (un esempio ? le anoressie nervose, l'iperfagia, l'alcoolismo...).
Ogni incremento nella pubblicità significa implicitamente meno tempo e attenzione per altri aspetti della nostra vita. Di fatto, è da un decennio che sta guadagnando slancio un'economia basata sull'attenzione piuttosto che sull'informazione. “Ciò che conta di più è ciò che oggi è più raro, ovvero l'attenzione”, scrive Michael Goldhaber (tratto da “Sindrome ossessiva da Brand” di Lucas Conley; Ed. NuoviMondi)
Detto questo, come può una televisione come la nostra accettare ed accogliere questa specie di “arma di distruzione di massa” che è rappresentata dalla pubblicità, così come concepita a tutt'oggi ? Siamo talmente lontani dall'etica che diviene impossibile anche solo pensare di rivolgersi, magari, ad aziende che si facciano promotrici di pubblicità eticamente corretta ... bisognerebbe cambiare dalla radice il concetto stesso in esame.
Abbiamo pensato che l'unico strumento a disposizione sia il coinvolgimento, la partecipazione di tutti coloro che credono nell'uomo e nelle sue potenzialità sostenendo la prosecuzione del lavoro faticosamente intrapreso e portato avanti dai volontari di Arcoiris dalla sede di Modena e dalle sue redazioni sparse sul territorio del Paese.
Basterebbe un contributo economico da parte di ognuno di noi affinché Arcoiris Tv potesse rimanere quello strumento prezioso che è, magari migliorandosi, come auspicabile per ogni tipologia di attività umana, ma ... anche per questo abbiamo bisogno di tutti.
Saremmo felici di condividere idee, progetti e opere con voi tutti, magari attraverso le vostre lettere, i vostri filmati, i vostri contributi economici ... magari potremmo insieme trovare una soluzione al problema che, crediamo, possa creare disagi a tutti noi: non avere più Arcoiris Tv sul satellite!
Rimaniamo in attesa delle vostre risposte a questa lunga, speriamo non noiosissima lettera
 
ciao
dalla Redazione di Bologna di Arcoiris Tv (Luisa Barbieri)

 
 
 
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