associazione medica a carattere socio-sanitario destinata alla cura e alla prevenzione
dei DISTURBI di RELAZIONE,
attraverso un programma clinico di reintegrazione
del soggetto portatore di disagio
oc. Medica N.A.Di.R.
Assoc. Medica Disturbi di Relazione
Tel. 347 0617840
Fax: 051 3370212
skype: pmnadir
 
segreterianadir@medicanadir.it
REDAZIONE di BOLOGNA
di ARCOIRIS TV
La televisione indipendente
della gente, per la gente
N.A.Di.R. informa

 

N.A.Di.R. informa segnala_presentazione
40 <<< pag. 41 >>> 42
Neutralità della rete, libertà di software.
Bozza di un progetto di legge
di Vincenzo Vita

Nello scarso interesse di un universo politico piuttosto distratto e disimpegnato rispetto ai temi della società dell'informazione e della conoscenza, si ritiene invece doveroso rimettere nel dibattito alcune grandi questioni: la ‘neutralità' della rete, la libertà di software. All'interno di una linea di ripresa  e di sviluppo del settore. L'accesso aperto, senza discriminazioni, alla rete; nonché l'utilizzo pieno delle potenzialità di quest'ultima per rendere più trasparente la pubblica amministrazione sono veri e propri diritti di cittadinanza dell'era digitale. Tra l'altro, l'orientamento verso l'utilizzo del software libero è stato già assunto dalle principali amministrazioni pubbliche in Francia, in Spagna e in Germania, dal Brasile, da diverse regioni italiane (Emilia Romagna, Toscana, Umbria, provincia di Bolzano, in corso di approvazione in Sardegna, il cui testo di legge è stato preso a riferimento). Si può immaginare un risparmio di almeno trenta milioni di euro, evitando le licenze ‘obbligatorie' di Microsoft.
Il nuovo secolo, il secolo dei saperi e della rete, richiede regole assai diverse dal passato: né censorie, né inutilmente burocratiche; piuttosto volte ad accompagnare e stimolare una nuova straordinaria alfabetizzazione di massa. Per fare evolvere, arricchendola, la democrazia: impedendone il superamento verso avventure autoritarie.
Tutto questo non significa, ovviamente, sottovalutare gli argomenti più scottanti dei media, dalla vicenda Rai alla crisi dei giornali. Tuttavia, solo irrompendo nelle zone arretrate e inquinate dal conflitto di interessi con la forza delle contraddizioni di maggiore contemporaneità, si potrà rimuovere una parte almeno dei macigni dell'eterno caso italiano.
Si propone al dibattito pubblico una bozza di progetto di legge, per saldare i vari pezzi dell'universo informazionale. Per provarci. Da qui ad un mese si cercherà di trarne le prime conclusioni. Grazie a tutti. 

LEGGI LA BOZZA DEL PROGETTO DI LEGGE

 

Adesso si vuole limitare anche internet
di Nicola D'Angelo* - tratto da Articolo 21
 
Ci siamo, si è passati al capitolo successivo. Adesso si vuole limitare anche internet. In questi giorni in Europa, al contrario di quello che succede negli Stati Uniti, si respira una brutta aria per il futuro della rete e delle sue libertà. In Francia si prepara una legislazione contro la neutralità della rete. In sede europea è stata cancellata una parte dello schema di direttiva su internet a suo tempo introdotta proprio a tutela della neutralità. In Italia si annuncia ora una proposta di regolamentazione in un contesto già difficile sul piano del pluralismo.
C'è da chiedersi se la grande opportunità democratica che è stata fino ad ora internet non sarà in gioco in un prossimo futuro. Obama ha praticamente costruito la sua elezione, la stessa idea di un cambiamento sull'uso di internet e delle sue libertà di partecipazione. Ma come è ormai evidente da noi purtroppo è tutta un'altra storia.
* Commissario AGCOM

 

Fine dell'old style,
la politica italiana si avvicina ai new media
29/11/2008

Dopo 14 anni di internet e 25 di satellite, i Partiti
- per ora quelli all'Opposizione -
scoprono le web e le sat tv.
E' arrivato anche da noi l'effetto Obama?

La campagna elettorale del neo presidente degli Stati Uniti? Un successone, perché è stata efficace e originale. Nata all'insegna del multi(media)tasking ha avuto il suo centro di gravità fisso sul web con gli altri media a girare intorno come satelliti. La rete è risultato un fantastico strumento di propaganda. La figura di Obama ha suggerito l'emergere di una quantità di video creativi realizzati dai suoi supporter, dal famoso Obama Girl, al rap "Yes we can" con i Black Eyed Peas, al Barak OBollywood con Obama in versione indiana. Il web è stato prezioso anche nella raccolta dei fondi, milioni e milioni di dollari arrivati grazie al passaparola della rete. Insomma un successo, che chissà, deve aver messo la pulce nell'orecchio alla politica italiana, da sempre così old style nell'utilizzo della comunicazione. Si, perché da qualche tempo, i Partiti di casa nostra, hanno letteralmente preso d'assalto i new media. Per il momento il fenomeno riguarda le formazioni all'Opposizione in crisi di consenso e partecipazione. Il Partito Democratico con Youdem.tv si è posizionato sul satellite e sul web, replicando poi con Red Tv, la tv satellitare vicina a Massimo D'Alema. Da tempo è invece presente sul web Antonio Di Pietro. Sul suo sito personale (antoniodipietro.it) e su quello del Partito (italiadeivalori.it), utilizza abbondantemente lo streaming video, per fare informazione politica, ma ha anche un canale su youtube ed è presente su Facebook e Second Life. La vera sorpresa comunque è arrivata dai Comunisti Italiani di Diliberto che hanno lanciato una web tv. Che la partecipazione sia figlia di questa parte politica è cosa nota, ma è anche notorio che queste formazioni non hanno una grande cultura del mezzo. C'è quindi un rischio: che questi strumenti se privi di innovazione nei contenuti, nella sostanza non servano a nulla. La propaganda online infatti non riesce sempre. Anzi, più spesso fallisce. Questo perché le culture digitali non sono alla ricerca di una rappresentanza né appaiono disposte a delegare ad altri le decisioni. Il cybernauta si "presenta" direttamente nello spazio pubblico con la sua capacità di manipolazione del linguaggio. E lo fa con alle spalle una comunità costituita da affinità elettive. Ogni rete di blogger, tribù urbana o comunità virtuale genera una "comunicrazia", che si manifesta come una forma di potere liquida. Per i "vecchi" Partiti non sarà quindi facile interagire con questi nuovi fenomeni. Tra l'altro quelli di Governo sembrano al momento meno interessati al web, forse perché godono di un grande spazio sui media mainstream. Ecco perché Forza Italia, dopo lo stop della Tv della Libertà della Brambilla, non ha promosso più nulla in rete. Più stimolati sono gli altri partiti della coalizione: Alleanza Nazionale e Lega Nord hanno migliorato la qualità dei loro siti, introducendo qualche forma di comunicazione tecnologicamente avanzata. Dopo il sogno fattosi realtà dell'afroamericano Obama però, la sensazione è che tutto possa cambiare anche da noi. Su internet naviga una grande fetta di elettorato giovane e giovanissimo difficile da coinvolgere con i comizi e la tv. E i sogni, che poi sono il motore della politica, non nascono coinvolgendo gli over 50 seduti comodamente sulle poltrone di casa a guardare Porta a Porta.
Mauro Scarpellini
Il web dilagherà

28/11/2008 - tratto da Peacereporter
Scenari: parla Andrea Rangone, responsabile dell'Osservatorio Ict del Politecnico di Milano, "La mobile tv è innovativa, ma richiede tempo, sul web è esploso il consumo di video"
A pochi giorni dalla presentazione milanese del report sulla Tv digitale italiana, Andrea Rangone ci torna sopra. In questa intervista il coordinatore degli Osservatori Ict & Management della School of Management del Politecnico di Milano ha precisato il suo pensiero sulle nuove forme di consumo televisivo digitale, ha tracciato uno scenario futuro ed ha auspicato un cambio delle modalità di misurazione delle audience. Ecco di seguito l'intervista:
D: Partiamo dall'indagine che avete presentato a Milano. Quello che emerge sulla tv digitale italiana è un panorama da considerare in crescita?
R: Direi di si, Sky in pochi anni ha "conquistato" tre miliardi di euro di ricavi e sul Dtt arriverà tutto l'analogico nel 2012 che non è poi così lontano. Mediaset inoltre, ha compreso le potenzialità del digitale terrestre e difatti ha costruito un'offerta importante.
D: Però il mondo video che ruota attorno alla banda larga e alla telefonia è ancora poco sviluppato. In particolare Iptv e Mobile tv non decollano..
R: L'Iptv è vero non decolla, non è chiaro quale sia il valore aggiunto da offrire all'utente finale e poi competono contro colossi come Sky, Mediaset e Rai. La Mobile tv è differente. E' un fenomeno innovativo, richiede ancora tempo. A mio avviso le potenzialità esistono. Ad oggi il modello pay-teclo-centrico si è dimostrato inerziale, quindi ci attendiamo un cambio, magari un modello più ibrido con una componente free più rilevante. Servono infine operatori differenti dalle telco e dai broadcaster.
D: Poi ci sono le Web Tv..
R: Sono un fenomeno piccolo come fatturati e adv, ma in crescita come fruizione. Gli utenti che frequentano le sessioni video dei portali, dei siti di news e degli aggregatori aumentano visibilmente. E' quasi una rivoluzione. Da quel che sappiamo nei percorsi online degli utenti è ormai un abitudine accedere ai video. Sono convinto che i ricavi da adv arriveranno.
D: Ad oggi però in rete le Web Tv non sono riuscite a costruire un adeguato modello di business, la sensazione è che annaspino..
R: E' vero se si considerano gli operatori "puri", ma il mondo web è popolato anche da vari portali e da siti come Repubblica.it, Corriere.it e tanti altri che offrono video all'interno di modelli di business precedenti, certamente più solidi.
D: Quindi chi rischia di più sono gli editori "verticali"?
R: Si, quelli nati con l'idea che la web tv sia un business in sé.
D: Torniamo agli scenari. Cosa sarà tra dieci anni questo mondo dei media che oggi sta vivendo una svolta epocale? L'ingresso di nuove potenzialità tecnologiche sta ribaltando modelli economici e produttivi assimilati da decenni...
R: Beh, intanto tutto sarà digitalizzato, poi restando ai temi toccati in questa intervista prevedo un ruolo molto più importante per il Mobile, il quale si ritaglierà una bella fetta del consumo di video, audio e messaggistica. Dal canto suo il web sarà dilagante, non solo diventerà il media per definizione, ma verrà trasposto su Mobile e Tv digitale.
D: Per misurare il consumo di media in un mondo completamente digitale non sarebbe meglio disporre di sistemi di rilevazione cross piattaforma?
R: Assolutamente si, direi che è necessario andare in quella direzione. Anche se non sarà semplice. Prevedo resistenze, stiamo vivendo un momento di forte discontinuità che potrebbe generare timori in qualche attore importante.
Mauro Scarpellini
 
La scommessa di Uolter, meglio tardi che mai
Il progetto Youdem.tv si divide tra web e satellite. E' la rincorsa ad una società "formato tv" oppure un passo avanti per agganciare il PD alle dinamiche sociali?
Red Tv, nel nome di Massimo
Politica, eventi, tante parole, collaboratori di prima grandezza. La nuova sat tv prende il via con un etichetta che a Caprara non piace, "Non siamo una tv di corrente"
Una bandiera rossa sventola in rete
E per Diliberto arrivò il battesimo dei new media. "La resistenza si fa in rete", nasce la web tv dei comunisti italiani. Il Partito si fa rete inaugurando il format della "tv partigiana"
Osservatorio del Politecnico, crescono i ricavi delle digital tv
L'indagine fotografa il mercato 2008. 2000 canali recensiti, introiti per 3400 milioni di euro, ma la pubblicità è ancora modesta
Sofa-Tv
Si allarga la competizione sulle Iptv con l'ingresso di nuovi operatori come Infostrada e Tiscali. Comandano Sky sul sat e Mediaset sul Digitale terrestre. La Rai? Alla finestra
Mobile Tv, in crisi il modello pay telco-centrico
La tv sui telefonini costa tanto, ma non rende. Gli operatori telefonici nicchiano. Le uniche novità arrivano da 3Italia e Nokia
Desktop Tv, sperimentazione & creatività
Il settore include tutti i canali video fruibili tramite web e internet in generale. In difficoltà gli editori "puri"
YouReporter, la via italiana al citizen journalism.
Il portale ha già più di 1000 filmati di cronaca e attualità postati dagli utenti che spesso vengono utilizzati nei loro servizi dalle tv tradizionali
 

 

 

 

 
N.A.Di.R. informa segnala_presentazione
 
 
40 <<< pag. 41 >>> 42
 
 
 

 

Creative Commons License
Questo/a opera è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
Assoc. Medica N.A.Di.R.
Tel. 347 0617840 -
Fax 051 3370212 - segreterianadir@medicanadir.it

 

About Us | Site Map | Privacy Policy | Contact Us | ©2003 Company Name