associazione medica a carattere socio-sanitario destinata alla cura e alla prevenzione
dei DISTURBI di RELAZIONE,
attraverso un programma clinico di reintegrazione
del soggetto portatore di disagio
oc. Medica N.A.Di.R.
Assoc. Medica Disturbi di Relazione
Tel. 347 0617840
 
skype: pmnadir
 
segreterianadir@medicanadir.it
REDAZIONE di BOLOGNA
di ARCOIRIS TV
La televisione indipendente
della gente, per la gente
N.A.Di.R. informa

 

rassegna_stampa_presentazione

 
88 <<< pag 89 >>> 90
Si trasmettono le dichiarazioni del Segretario Nazionale dell'Associazione Funzionari di Polizia sui fatti di Castelvolturno. Ribadita la necessità dell'assunzione di stranieri nelle forze dell'ordine.

COMUNICATO STAMPA
Gli atti criminali degli immigrati violenti che stanno occupando la via domitiana devono essere controllati con ogni determinazione.
Il coinvolgimento di immigrati in attività criminali, che appaiono essere in logiche di tipo camorristico, suggerisce tuttavia di ricorrere al più presto ad una profonda modifica dell'arruolamento nella Polizia di Stato, consentendo l'assunzione di giovani appartenenti alle comunità straniere ma aventi cittadinanza italiana.
Solo con l'organizzazione ed il coinvolgimento delle comunità si può pensare di integrare gli onesti isolando i delinquenti. Ma la politica delle assunzioni è, purtroppo, ferma a schemi che ingessano ed impediscono qualsiasi efficace e tempestivo adattamento alle esigenze quotidiane.
Resta, inoltre, una visione sclerotizzata degli interventi che punta tutto sulla muscolarità del presidio territoriale e poco sull'analisi e l'intelligence dei fenomeni.
Roma, 19 settembre 2008
IL SEGRETARIO NAZIONALE
Dott. Enzo Marco Letizia
Camorra, sette morti nel casertano.
Immigrati in rivolta
 
Caserta, 19 set. - (Adnkronos) - Sette morti nel giro di pochi minuti tra Baia Verde e Castel Volturno, lungo il litorale Domizio (Caserta) . Prima è stato massacrato con una sessantina di proiettili Antonio Celiento, titolare di una sala giochi situata a Baia Verde. Poco dopo a Castel Volturno, un commando di 6-7 persone è entrato in azione probabilmente con le stesso tipo di armi, pistole e mitra all'interno di una sartoria, 'Ob. Exotic Fashions' dove c'erano 3 extracomunitari. Una pioggia di piombo e per i 3 la morte è arrivata all'istante. Altri 4 extracomunitari non avrebbero fatto in tempo a darsi alla fuga con un'auto parcheggiata davanti alla sartoria: due di essi sono stati fulminati all'istante, altri due sono rimasti gravemente feriti. I sicari avrebbero esploso almeno 120 proiettili ed avrebbero utilizzato due tipi di pistole, 9,19 e 9,21 e un kalashnikov.

In pochi minuti Baia Verde e Castel Volturno sono state cinte d'assedio da centinaia di poliziotti e carabinieri. I posti di blocco non hanno però dato i frutti sperati, del commando assassino, che probabilmente ha agito a bordo di un'auto non si è trovata traccia.

Polizia e carabinieri si sono divisi i compiti su questi due episodi che potrebbero essere legati da un unico filo rosso . Il calibro delle armi che hanno ucciso Celiento e i 6 extracomunitari è lo stesso ma non vuol dire comunque che sia stata la stessa mano. Nel caso in cui invece ad agire sia stato lo stesso commando, il movente che ha portato all'esecuzione dei due episodi criminosi sarebbe comunque diverso . In ogni caso per avere la certezza assoluta che le armi utilizzate siano le stesse bisognerà attendere il responso delle comparazioni balistiche.

La causa scatenante di questa strage quasi certamente è stata la droga , il cui traffico da anni è molto fiorente lungo il litorale Domizio. Secondo gli inquirenti si tratterebbe infatti di una punizione esemplare del clan dei Casalesi rivolta a chi non paga il pizzo anche se le vittime in questo caso non sono commercianti ma trafficanti di droga extracomunitari. Al centro della spedizione punitiva quindi una tangente non pagata alla cosca. I sicari avrebbero agito in maniera mirata: la scelta della sartoria dove si trovavano i 'bersagli' da colpire non è stata casuale. Anche se, gli inquirenti non escludono che una o due vittime non c'entrassero con il traffico di droga.

La sartoria era un ritrovo abituale delle vittime e un probabile punto di spaccio o comunque luogo dove venivano prese le decisioni dal gruppo di narcotrafficanti africani. Tra le 6 vittime pare che non vi fossero personaggi importanti appartenenti al gruppo di narcotrafficanti extracomunitari ma solo personaggi di secondo piano. Tra le persone presenti nella sartoria vi erano uno spacciatore di droga, un pregiudicato per furto e un meccanico.

" Erano delle brave persone i nostri amici , non sappiamo perché li hanno uccisi. Hanno ucciso anche il sarto, extracomunitario come noi. Hanno sparato per colpire noi africani, perché tra le vittime c'erano anche 3 dei nostri che vivevano nella palazzina dove c'è anche la sartoria", ha detto Micheal, ganese. Un altro extracomunitario, Christopher, liberiano, ha affermato che poco prima della strage due persone a bordo di due motorini avevano piu' volte fatto la spola davanti alla sartoria. "Li abbiamo visti che andavano avanti e indietro, e guardavano all'interno per vedere chi ci fosse. Poi si sono fermati ed hanno sparato uccidendo i nostri amici", racconta Christopher. Ma a un certo punto le versioni degli africani sembrano contraddirsi. Uno di loro infatti sostiene che poco distante dalla strage c'era un Suv di colore nero in attesa con all'interno alcune persone che poi si sono spostate davanti alla sartoria e hanno fatto la strage.

Intanto è salita la tensione a Castel Volturno, al km 43 di via Domiziana. Gli extracomunitari che, da circa due ore stanno bloccando la strada dove è avvenuta la strage, hanno ribaltato due auto e distrutto le vetrine di un negozio
.


CASTELVOLTURNO (Caserta). A seguito dell'agguato compiuto giovedì sera dai Casalesi a Castel Volturno, in cui hanno perso la vita sei immigrati, continua a crescere la tensione da parte degli extracomunitari che da tempo si sono insediati sul litorale.

La folla di immigrati, composta anche da donne e bambini, per protesta questa mattina ha percorso le strade della cittadina casertana per far sentire la loro voce. Purtroppo la manifestazione è degenerata e gli immigrati hanno bloccato la Domiziana rivoltando cassonetti dell'immondizia, materassi ed auto. Provvisti di bastoni hanno distrutto le vetrine dei negozi adiacenti alla sartoria dopo sono stati uccisi i propri connazionali. “Vogliamo giustizia, non è vero che i nostri amici ammazzati spacciavano droga o erano camorristi. Sono state dette tutte cose false”, hanno gridato a gran voce gli africani che non intendono transigere su chi oggi li accusa di spacciare sostanze stupefacenti. “Noi siamo persone perbene, non è giusto che ogni volta che si parla di droga – dicono - siamo noi i colpevoli e questo solo perché è nero il colore della nostra pelle. Questo è razzismo”. Nel frattempo gli investigatori hanno constatato che non vi sarebbero collegamenti tra l'agguato avvenuto a Castelvolturno e quello di Baia Verde dove è stato assassinato Antonio Celiento , titolare di una sala giochi.
>>> guarda i video www.pupia.tv

CASERTA. Il clan dei Casalesi torna a sparare e a far “ricordare” chi è che “comanda” nella loro zona e, quindi, chi è che gestisce gli affari illeciti, come lo spaccio di droga.
E stavolta sono sette i morti in due agguati compiuti nel giro di un'ora. Il primo, intorno alle 21 di ieri, a Baia Verde, frazione del Comune di Castel Volturno, sul litorale domizio, dove è stato ucciso Antonio Celiento , 53 anni, titolare di una sala giochi in via Giorgio Vasari e ritenuto affiliato al clan Schiavone, una delle fazioni dei Casalesi. Poi, circa venti minuti dopo e qualche chilometro più avanti, sempre sul litorale domizio, a Varcaturo, frazione di Giugliano (Napoli), i sicari hanno esploso oltre ottanta colpi di pistola e mitraglietta contro alcuni extracomunitari davanti al negozio “Ob Ob exotic Fashions”, una sartoria gestita da africani . Restavano uccisi tre ghanesi, un liberiano e uno del Togo, mentre un altro liberiano è morto stamani in ospedale, dove c'è ancora un altro straniero in gravi condizioni. Tra i morti un giovane di colore che era a bordo di un'auto ferma lì vicino, ritrovato ancora seduto al volante con la cintura di sicurezza allacciata, e un altro freddato a pochi passi dalla vettura. I bossoli corrispondono a quelli ritrovati a Baia Verde: i due agguati, dunque, erano collegati.
Sul posto sono giunti il coordinatore della Dda di Napoli Franco Roberti , agenti della Squadra Mobile di Caserta, diretta dal vicequestore Rodolfo Ruperti , e i carabinieri del comando provinciale diretti dal colonnello Carmelo Burgio . Una folla di extracomunitari ha aggredito le forze dell'ordine al loro arrivo, altri però hanno collaborato e riferito di aver visto un'auto dotata di lampeggiante con quattro persone a bordo che indossavano giubbotti con la scritta “carabinieri”. Nella notte, lungo la statale Nola-Villa Literno è stata ritrovata un'auto bruciata, probabilmente quella usata per i due agguati.
All'alba sono state perquisite le case di molti spacciatori di origine africana. Interrogati anche alcuni pregiudicati affiliati ai Casalesi, anche se finora non si registra alcun fermo.
Una strage verificatasi in un territorio molto popolato da extracomunitari africani e tristemente noto per la fiorente attività di spaccio di stupefacenti. Forse le persone “punite” si sono rifiutate di sottostare al clan e pagare una tangente sullo spaccio.
Già nell'agosto scorso c'era stato un avvertimento: il 4 agosto due albanesi, con precedenti per spaccio di stupefacenti, veniva freddati dinanzi a Castelvolturno dinanzi al bar ‘Kubana Club'.
Diverse motivazioni per l'altro gguato del successivo 18 agosto, sempre nella cittadina litoranea con cinque nigeriani feriti gravemente ma sopravvissuti ai colpi dei sicari esplosi contro porte e finestre della loro abitazione in via Cesare Battisti. Si trattava dei familiari di Teddy Egonwman , residente dell'associazione dei nigeriani campani, conosciuto per la sua campagna contro lo sfruttamento della prostituzione, la cui azione a tutela delle ragazze di colore avrebbe infastidito il clan o gli stessi connazionali che le costringono alla strada.
Intanto, il capo della Polizia Antonio Manganelli ha inviato a Caserta il capo della Direzione anticrimine centrale, Francesco Gratteri , e un pool di investigatori esperti di criminalità organizzata, tenendo costantemente informato il ministro dell'Interno Roberto Maroni su quanto accaduto e sui primi sviluppi delle indagini avviate sul territorio.
Il prefetto di Caserta, Ezio Monaco , ha convocato per la tarda mattinata di oggi una riunione straordinaria del comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, a cui prenderà parte anche il dottor Roberti , che coordina le indagini affidate alla Squadra Mobile di Caserta ed al commissariato di polizia di Castel Volturno. >>> guarda i video www.pupia.tv
 

 

88 <<< pag 89 >>> 90

rassegna_stampa_presentazione
 Creative Commons License
Questo/a opera è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
Assoc. Medica N.A.Di.R. Tel 347 0617840 - Fax 051 3370212
segreterianadir@medicanadir.it

 

.

 

About Us | Site Map | Privacy Policy | Contact Us | ©2003 Company Name