via Decumana, 50/F-

40133 Bologna

Tel. 051 381829 / 347 0617840

Fax: 051 3370212

skype: pmnadir

segreterianadir@medicanadir.it

Assoc. Medica Disturbi di Relazione

"associazione a carattere socio-sanitario  destinata  alla cura e alla prevenzione dei Disturbi del Comportamento alimentare (anoressia, bulimia, obesità), inquadrabili nei Disturbi di Relazione, attraverso un'azione diretta sul territorio nazionale con allargamento nel Sud del Mondo attraverso missioni di interscambio "

 

storie_presentazione

1 >>> pag. 2 >>> 3

C O M P A G N I: Roberto Morgantini

responsabile dell'ufficio Stranieri della Cgil bolognese.

Nato in Val d'0ssola ma
bolognese d'adozione è da
12 anni l'anima
dell'ufficio stranieri della
Cgil di Bologna. E' membro
dell'associazione ltalia-Nicaragua
Uno di sinistra
Gli uffici sono spartani, i tavolini sempre ingombri di carte scritte con caratteri e in lingue diverse, cosi come i volantini esposti ovunque. Le persone in attesa vengono da tutto il mondo e ad ognuno di loro si tenta di fornire la migliore assistenza possibile. Gratuitamente.
E' I'ufficio per gli stranieri della Cgil di Bologna, guidato da un uomo dalla barba e capelli grigi Roberto Morgantini, classe 1947.
Figlio di un partigiano e di una staffetta ha organizzato un centro che funziona a pieno ritmo, assistendo centinaia di persone ogni giorno.
Morgantini non è bolognese, per certi versi e un immigrato anche lui. Proviene da Villadossola dove e cresciuto a pane e politica, anzi a latte e politica.
Sua madre lo ha allattato per sei dei primi dodici mesi di vita, in una fabbrica di sacchi di juta occupata dalle operaie. Sono cresciuto respirando la fabbrica e le mie favole erano i racconti dei partigiani - racconta. Da bambino non penso di aver mai cenato solo con i miei familiari, c'era sempre qualche "compagno" in visita, la mia cucina era un centro di aggregazione del paese.
A Villadossola c'erano seimila operai su settemila abitanti e gia da bambino partecipavo ai picchetti davanti alle fabbriche insieme a tutta la famiglia. La politica era innanzitutto questo: lotta per i diritti, Marx e Lenin contavano poco. In casa discuteva di tutto quello che accadeva nel mondo, non c'era distinzione tra pubblico e privato.
Questo educazione ha fatto di Morgantini e dei suoi familiari delle mosche bianche, anche se sarebbe più esatto definirle rosse. La sorella, Luisa, e parlamentare europea di Rifondazione Comunista, mentre il fratello, Ilario, e stato per trent'anni assessore (Pci, Pds, DS) a Villadossola.
A quattordici anni sono scappato da casa per scoprire quel mondo di cui tanto si parlava - prosegue - e quando mi hanno ritrovato, alla stazione di Domodossola, non mi hanno riportato a casa, ma alla Camera del Lavoro. Non per istituire un processo ma per capire perché lo avevo fatto, perché tutti sentissero le mie ragioni e perché io non sentissi solo quelle dei miei genitori.
Entrato nel sindacato da bambino, Morgantini non c'e più uscito, anche se i suoi compagni di strada sono cambiati notevolmente. Ora che la politica e ridotta allo scontro di interessi particolari, Roberto Morgantini sembra un idealista fuori dal mondo, mentre, invece, e molto più concreto e pratico di molti dirigenti di sinistra che mascherano con un falso pragmatism0 la loro ottusità e pigrizia.
L'attività del centro stranieri della Cgil di Bologna, come di altri uffici simili, infatti, molto pratica e poco ideale. Se per politica si intende ancora lo spazio in cui si risolvono problemi collettivi, qui si fa politica ad altissimo livello.
Per esempio, si fornisce un aiuto essenziale a chi viene da un altro paese ed è costretto a confrontarsi con una burocrazia tra le più cervellotiche dell'Europa occidentale. Chi viene dall'Africa o dall'Asia spesso non ha mai dovuto confrontarsi con un sistema burocratico e, comunque, I'esperienza gli ha insegnato che esistono scorciatoie per evitare problemi. In Italia, invece, si trovano alle prese con una serie di norme e cavilli che sembrano costruiti apposta per complicare loro la vita. Se gli italiani si lamentano della mole di atti burocratici che devono sbrigare ogni anno, dovrebbero passare almeno una giornata all'interno di un centro assistenza per gli stranieri. Qui si tratta di spiegare a persone che parlano a malapena la nostra lingua, come funziona il permesso di soggiorno, la dichiarazione dei redditi. Come si rientra nel decreto flussi o come si fanno i ricongiungimenti familiari. Per fare un banale esempio, Morgantini e i suoi collaboratori provano a tradurre agli immigrati il testo che spiega loro come lo sconto fiscale per i familiari all'estero possa avvenire in busta paga solo "presentando al datore di lavoro lo stato di famiglia tradotto
e asseverato al consolato italiano ubicato nel paese d'origine. Cercando, tra asseveramenti e ubicazioni, di portare avanti I'integrazione dove altri disintegrano.
II lavoro non è limitato alla traduzione di contorte norme di legge, perché molti stranieri cercano risposte a problemi particolari a questioni difficili e delicate. Ci si trova quindi a cercare soluzioni per chi, causa malattia, può vedersi espulso.da un giorno all'altro e rimandato in un Paese che non vede da decenni. Si aiutano madri che vogliono farsi raggiungere dai figli e lavoratori a cui vengono negati diritti fondamentali. Un lavoro senza soste, senza riconoscimenti pubblici e mal visto da chi straparla di scontro di civiltà e di chiusura delle frontiere.
Morgantini non limita la sua attività in direzione degli stranieri e cerca, con scarse soddisfazioni, di svolgere una fondamentale funzione di stimolo nei confronti della classe politica che preferirebbe occuparsi degli immigrati solo in chiave elettorale. Propone soluzioni, crea punti di contatto e reti di solidarietà senza farsi fermare da ideologie e considerazioni di parte. II risultato un ufficio efficiente, che risolve montagne di problemi ogni giorno. I politici che sembrano terrorizzati dalla gestione della globalizzazione dovrebbero verificare qui come, con efficienza, la si gestisce ogni giorno.
Bologna, in fondo, è facilmente raggiungibile anche da Roma anche se è ormai molto lontana dagli stereotipi che la rappresentano.
Morgantini è giunto nel capoluogo emiliano nel 1967, dopo aver passato indenne i corsi alla scuola delle Frattocchie. Mi sono sentito subito a casa, era, in grande, la mia cucina a Villadossola. Avevo trovato la mia città, era la prova che avevamo costruito qualcosa di buono. La politica e la voglia di costruire un mondo diverso le si respirava nell'aria, eravamo orgogliosi di "Bologna la Rossa".
Ora molto è cambiato, quella città non esiste più, lo riconosce, a malincuore, anche Morgantini. Bologna la città dell'Unipol più che di Prodi, ed è lontana parente di quella di quarant'anni fa, anche se oggi il sindaco è un sindacalista Cgil. Nonostante questo, i rapporti tra i due sono quasi inesistenti, Morgantini evita ogni polemica che sa quanto potrebbe venire strumentalizzata, ma fa capire come non sia mai riuscito a trovare un punto di contatto con il sindaco. In città sulla questione immigrazione si è fatta molta propaganda e pochi fatti e per Morgantini contano solo i secondi. Ha provato a creare un rapporto diretto con Cofferati senza risultato. Ha ottenuto udienza solo dal vicesindaco.
Dal sindaco solo silenzi e pubblica ingratitudine.
Morgantini non si demoralizza, non è un nostalgico, sa che il mondo è cambiato e anche le telefonate tra Fassino e Consorte non lo scandalizzano più di tanto, Sono rischi che si corrono inseguendo le logiche di mercato, il partito ha preso una strada diversa dalla mia ormai da molti anni. Questo li ha allontanati dal mio modo di vedere la politica II 'precario" o il "diseredato" non sono certo i referenti politici dei DS. Ora si rivolgono ad altre fasce di elettorato: il referente e il garantito più che il disoccupato. lo mi confronto quotidianamente con i problemi degli immigrati e quindi, inevitabilmente, la vicenda Unipol I'ho sentita come un gesso che stride sulla lavagna, ma questo non mi impedisce di svolgere il mio lavoro esattamente come prima. Per me essere di sinistra significa soprattutto lottare per diritti negati.
Resta un iscritto ai DS, non cambia "parrocchia” perché, sottolinea non vedo altri orizzonti politici possibili. lo continuo a svolgere il mio lavoro che non e nemmeno tanto diverso da quello che si svolgeva nella Camera del Lavoro di Villadossola, piena di immigrati calabresi, ma anche romagnoli, che salivano per cercare lavoro nelle numerose fabbriche. Spesso non sapevano leggere e scrivere e li si aiutava come ora si aiutano gli immigrati provenienti da altri continenti. lo ho continuato a interessarmi a queste persone, una volta se ne occupava anche il mio partito, ora no, ma non vedo altri che se ne preoccupino realmente.
Probabilmente è un uomo troppo pratico per passare a Rifondazione, troppa opposizione a quello che fanno gli altri e poche realizzazioni.
L'anno scorso le primarie del centro sinistra erano aperte anche ai cittadini stranieri residenti in ltalia da più di tre anni. La notizia e passata praticamente sotto silenzio in tutta ltalia ma Morgantini ha organizzato seggi, riunioni e ha diffuso capillarmente la notizia. Ed è stato un successo.
Sbaglia - spiega - chi crede che agli immigrati non interessi la politica italiana. Una circolare del ministero può cambiare la loro esistenza, figurarsi un cambio di governo. La Bossi-Fini rende la vita impossibile agli immigrati e la speranza di un cambiamento molto diffusa, infatti la partecipazione è stata alta. lo non ho fatto campagna elettorale per nessun candidato, ma i "bagni" di democrazia fanno bene a tutti,. Così al seggio per i lavoratori stranieri allestito in un bar appena fuori dalle mura del centro storico bolognese si sono presentati centinaia di immigrati e alla fine è passato anche Romano Prodi per ringraziare di persona Morgantini e gli elettori. Fassino non ha telefonato, nemmeno D'Alema.
[a cura di Massimiliano Boschi]

 

storie_presentazione

1 >>> pag. 2 >>> 3

 

  Creative Commons License
Questo/a opera è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.

peace reporter

 

Assoc. Medica N.A.Di.R. via Decumana, 50/F 40133 Bologna - Tel 051 381829 / 347 0617840 - Fax 051 3370212 - segreterianadir@medicanadir.it

 

.

pmnadir

About Us | Site Map | Privacy Policy | Contact Us | ©2003 Company Name